Iran, Iraq e Libia, Commissione Ue: «L’uso delle armi deve fermarsi»

Il collegio dei commissari riunito a Bruxelles sotto la presidenza di Ursula von der Leyen. Il programma di incontri e contatti con gli attori nella regione

Il collegio dei commissari Ue si  è riunito questa mattina, 8 gennaio, a Bruxelles, sotto la presidenza di Ursula von der Leyen. Sullo sfondo, l’escalation della violenza in Iran, Iraq e Libia, davanti alla quale la Commissione europea esprime la preoccupazione di cercare di «agire nel modo più efficace possibile». La presidente von der Leyen, che al termine della riunione ha incontrato la stampa, si è detta decisa a «fare tutto il possibile per riaprire i colloqui»: l’uso delle armi, ha detto, «deve fermarsi adesso per dare spazio al dialogo».

La Commissione europea, ha poi riferito l’alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione europea Josep Borrell, ha definito un programma di incontri e contatti «con molti attori nella regione e oltre», dato che «le circostanze sono estremamente preoccupanti», ha sottolineato riferendosi all’attacco alle basi militari delle forze della coalizione: «È a rischio quanto è stato fatto in questi ultimi anni per creare una coalizione anti-Daesh».

L’agenda dei prossimi giorni prevede un incontro straordinario con i ministri degli Esteri dei 28 Paesi Ue, venerdì 10 gennaio a Bruxelles, ma anche contatti con Russia e Cina nel contesto dell’accordo sul nucleare iraniano. Borrel, che è coordinatore e facilitatore dell’accordo, ha anche invitato il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif a Bruxelles per tornare a discuterne. Ai giornalisti l’alto rappresentante ha ripetuto quanto già riferito dopo l’incontro con i ministri degli esteri di Francia, Germania, Italia e Gran Bretagna in relazione alla Libia, cioè il sostegno al processo di Berlino, con la richiesta di fermare l’escalation, attuare l’embargo sulle armi Onu e porre fine alle interferenze esterne che sono aumentate negli ultimi giorni. Di Iraq parlerà oggi Ursula von der Leyen, attesa a Londra per incontrare Boris Johnson.

8 gennaio 2020