Iran, bloccata l’esecuzione di tre ventenni

Erano stati condannati a morte per aver partecipato a cortei di protesta a novembre. L’accusa: vandalismo e atti “di guerra” contro la Repubblica islamica

Bloccata, in Iran, l’esecuzione di tre ventenni accusati di vandalismo e atti di “guerra” contro la Repubblica islamica per aver partecipato ad alcuni cortei di protesta, nel mese di novembre. La notizia arriva dall’agenzia di stampa Fars, secondo cui i magistrati hanno disposto lo stop sulla base dell’articolo 477 del Codice penale.

I tre ragazzi, Amirhossein Moradi e Mohammad Rajabi, di 25 anni, e Saeed Tamjidi, di 27, erano stati condannati a morte venerdì scorso dalla Corte suprema dell’Iran, che aveva confermato un precedente verdetto del Tribunale della rivoluzione, senza determinare la data dell’esecuzione. Nei giorni scorsi in loro difesa si era sviluppata una campagna social, con l’hashtag “Non eseguite la condanna”, in inglese e in persiano.

Secondo gli avvocati dei ragazzi, le confessioni dei manifestanti sono state “estorte” con la tortura e il processo è viziato da irregolarità. «Non ci è stato permesso di difendere i nostri clienti – hanno denunciato in una lettera aperta – e loro non hanno avuto nessuna informazione rispetto agli sviluppi del processo». Anche il direttore del Center for human rights in Iran Haidi Ghaemi aveva parlato di verdetto «ingiusto», volto a «intimidire la popolazione» e a «ridurre al silenzio le proteste».

16 luglio 2020