“Io mi fermo qui”, omaggio a Luigi Albertelli

L’autore, morto nei giorni scorsi, ha firmato grandi successi della musica leggera ma anche sigle celebri come Furia e Ufo Robot

I più piccoli di qualche decennio fa cantavano di quel «cavallo del West che lava i denti col seltz» o di quel robot che «mangia libri di cibernetica insalate di matematica e a giocar su Marte va» ma non sapevano chi fosse l’autore delle parole di quei brani. Della sigla della serie tv Furia – andata in onda negli anni ’70 sulla Rete 1 (l’attuale Rai1) – con la voce di Mal, e della sigla di apertura del celebre cartone animato giapponese “Atlas Ufo Robot – Goldrake”, pure degli anni ’70.

Luigi Albertelli, morto nella sua Tortona nei giorni scorsi, oltre ad aver firmato grandi successi della musica leggera italiana, ha scritto anche questi due brani che hanno lasciato un segno, visto che entrambi ottennero grandi risultati di vendite. È stato poi anche autore di programmi per celebri nomi della tv, di altre sigle celebri amate da più di una generazione (da “Capitan Harlock” a “L’apemaia va” a “Remi”), di racconti e di jingle pubblicitari.

Due vittorie al Festival di Sanremo portano la sua firma. “Zingara” nel 1969, cantata dalla coppia Bobby Solo-Iva Zanicchi e scritta insieme a Luigi Riccardi (tre milioni di dischi venduti, per Albertelli rimase «l’emozione più grande»), e “La notte dei pensieri” nel 1987, per la sezione Giovani, grazie a Michele Zarrillo.

dik dik sanremo 1970, io mi femro qui
I Dik Dik a Sanremo – 1970

Impossibile elencare tutte le hit che portano la sua firma – oltre mille le canzoni scritte – così come tutti i nomi degli artisti che hanno cantato le sue creazioni, si va da Mina a Patty Pravo, da Pappalardo a Drupi, e ancora ai Nomadi, a Zucchero (l’album dell’esordio) e via dicendo. Un pezzo di storia della canzone italiana. Tanti i suoi testi interpretati da Mia Martini. «Non le avevo scritte per lei – disse in una intervista – ma erano adatte proprio a lei e alla sua insicurezza, che poi fu la sua forza».

Lo ricordiamo con “Io mi fermo qui”, che approdò a Sanremo 1970. A cantarla al Festival Donatello – che, come ha raccontato ricordando Albertelli dopo la sua morte, gli diede lo spunto iniziale facendogli ascoltare alcuni accordi con la chitarra – e i Dik Dik.

24 febbraio 2021