Integrare i saperi, la sfida della Salesiana

Aperto l’anno accademico dell’Università con il rettor maggiore dei salesiani, il rettore don Mantovani e la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta

«Testa, cuore, mani vengono considerati in modo olistico. La nostra è una antropologia e pedagogia di promozione integrale dove non sempre si comincia dalla testa per arrivare al cuore e da lì alle mani, perché si tratta di un tutto intrecciato». Così don Ángel Fernández Artime, rettor maggiore dei Salesiani, si è rivolto alla comunità della Università Pontificia Salesiana nell’omelia della Messa per l’apertura del nuovo anno accademico, l’80° dalla sua fondazione. “Testa, cuore, mani. Integrare i saperi fornendo ai giovani gli spazi per una migliore cultura” è infatti il filo conduttore non solo della cerimonia di inaugurazione tenutasi oggi, 17 ottobre, nell’ateneo – di cui il religioso è gran cancelliere -, ma anche dell’intero anno accademico.

«Cerchiamo di superare riduzionismi e autoreferenzialità per attivare le dimensioni fondamentali che appartengono alla persona e metterle “in gioco” in una dinamica di dialogo aperto e arricchimento reciproco», ha commentato il rettore don Mauro Mantovani all’apertura ufficiale dell’atto accademico. «Facciamo così della nostra università un “laboratorio di nuovi stili di studio, ricerca, didattica, lavoro e relazione”», ha aggiunto Mantovani, sottolineando che «la vera sfida è perseguire un “sapere umano e umanizzante”».

In merito al “Patto Educativo Globale” lanciato da Papa Francesco lo scorso 12 settembre, il rettore ha commentato: «Abbiamo subito raccolto questo appello, che “va dritto” al centro della nostra identità e missione universitaria e rende ancora più affascinante il nostro impegno quotidiano». Alla relazione di Mantovani ha fatto seguito l’intervento di Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, con la prolusione dal titolo “Studiare a Roma”. Un «valore aggiunto», quest’ultimo, per quanti si impegnano nella ricerca e nella vita accademica.

«Roma è una città con potenzialità indiscutibili in cui la stratificazione di arte, di storia e di fede si sovrappongono», ha spiegato la direttrice. L’educazione al bello, ma anche la centralità della conservazione e promozione del patrimonio artistico e culturale sono le tematiche trattate dalla Jatta nel suo discorso a braccio. «Ciascuno di noi dovrebbe coltivare la passione, la curiosità e la determinazione. Si tratta di dimensioni importanti per il raggiungimento dei propri obiettivi».

17 ottobre 2019