“Inside Out 2”, le nuove emozioni per un film da record

Il lungometraggio della Disney/Pixar con i maggiori incassi di sempre in tutto il mondo. Riley ha compiuto 13 anni e si prepara ad affrontare il liceo

Ormai trasferitasi a San Francisco, Riley ha compiuto 13 anni e sta per entrare al liceo. Arriva anche il momento di affrontare le sue emozioni personificate… È l’inizio di Inside Out 2, sequel di Inside Out, film d’animazione del 2004 prodotto da Pixar Animation Studios in coproduzione con Walt Disney Pictures.

L’incontro tra questi due grandi gruppi ha in anni recenti creato una vera rivoluzione nel mondo dell’animazione: gli autori hanno riscritto nuove storie, proposto nuove prospettive narrative, rivisto non solo i personaggi ma anche il loro modo di presentarsi e di condizionare l’intero plot.

A segnare nel secondo film la linea di continuità con il primo è la presenza di Riley. Lei ha appena compiuto 13 anni e si prepara a cominciare il liceo. Qui si chiede allo spettatore che non ha visto il numero 1 di resettare tutto ed entrare ancora una volta nel mondo delle emozioni individuali. Perché da questo momento in poi il film in quanto tale si sdoppia: giocando sulla duttilità e sulla disponibilità di Riley, la ragazzina torna a fare i conti con se stessa, con la propria adolescenza, con la famiglia che finora l’ha seguita e protetta.

È il momento in cui le emozioni dichiarano esplicitamente la propria identità, appaiono con nomi e caratteristiche di ciascuna. La prima è Gioia, ma dopo di lei seguono Tristezza, Paura, Rabbia, Disgusto, e dopo arriva un secondo gruppo, dove troviamo Ansia, Invidia, Imbarazzo e Ennui, ossia La Noia. I personaggi incontrano le loro emozioni più profonde e nascoste.

È qui che il film gioca le sue carte più impreviste e imprevedibili. Dedicare ad ogni singola parte di sentimento un momento nel quale lui (o lei) si aprono ad una dimensione più profonda e sfondano la barriera dell’interstizio tra verità e finzione è invenzione di grande pregio, degna di entrare nel limbo delle idee che scombinano l’immaginazione.

Quando arriva “il senso di sé”, si comprende che il gioco metaforico ha raggiunto il livello più alto possibile, e non resta che adeguarsi. È fortemente poetico il momento in cui Riley vede smarrire il proprio “senso di sé”: si tratta di quell’irripetibile situazione nella quale l’adolescenza sta perf inire, si vorrebbe fare qualcosa per fermarne la caduta ma il trascorrere del tempo è implacabile e non ammette soste.

Quella di Riley è la battaglia della gioventù contro la maturità, di una impari lotta combattuta tra l’infanzia e l’età adulta: incontro /scontro fatto di dolore e di sogni ai quali rinunciare. Eppure Inside Out 2 è un film che certo non trasmette tristezza ma gioia e speranza. Ci mette di fronte alla vita quotidiana, con il meglio, il bello, il positivo, la forza per andare avanti. Con il supporto nella versione italiana di un doppiaggio di alto livello, mai così pieno di colori, vivacità, diversità. Un grande cartone, un grande film. E il botteghino lo sta premiando: è diventato il film della Disney/Pixar con i maggiori incassi di sempre in tutto il mondo.

16 luglio 2024