Insegnanti di religione, al via la formazione

La proposta dell’Ufficio diocesano al via il 26 ottobre: 9 corsi, in presenza e in forma seminariale. Salamone: «Un laboratorio di riflessioni sul presente»

La dimensione qualitativa al centro della formazione curata dall’Ufficio scuola diocesano, che «vuole essere un laboratorio di riflessioni sul presente». Insiste su questo aspetto Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica, presentando le linee programmatiche dell’offerta formativa per gli insegnanti di religione cattolica che prenderà avvio il 26 ottobre con il primo dei 9 corsi in calendario.

«L’insegnante è libero di scegliere i temi che verranno affrontati secondo un criterio che tenga conto delle sue esigenze personali – spiega Salamone -. Occorre soprattutto evitare la tentazione di “raccogliere” quanto più possibile» perché «formarsi non vuol dire “fare incetta”, stipare la conoscenza e mettere in cortocircuito la coscienza»; si tratta invece «di imparare ad approfondire bene, integrando con letture e riflessioni personali quanto verrà indicato dai formatori. Formarsi non significa completare l’album delle figurine» perché «la formazione non può avvenire se la preoccupazione personale consiste nel desiderio di collezionare certificazioni».

Ancora, Salamone sottolinea come «percorrere un tratto di strada non vuol dire semplicemente muoversi da A a B. Ciò che veramente conta è osservare, entrare in relazione con l’ambiente e le persone, riflettere sulle esperienze, farne memoria», a dire che «la formazione deve tornare alla fluidità della relazione, alla libertà della comunicazione, alla capacità di avvertire che al termine di un segmento formativo qualcosa di nuovo si è prodotto nella nostra intelligenza e nella nostra coscienza, e che quel qualcosa ci ha migliorato anche in relazione al lavoro che svolgiamo giornalmente».

La formazione avverrà in presenza nelle sale del Palazzo del Vicariato e in forma seminariale; quando possibile si utilizzerà anche la forma mista, facendo uso di una piattaforma online. Gli incontri formativi, conclude Salamone, si svilupperanno «in massimo tre appuntamenti a distanza di una settimana l’uno dall’altro, per evitare che il flusso comunicativo legato alla trattazione dell’argomento si perda».

21 ottobre 2021