Infortuni sul lavoro, scia di sangue

A Santa Maria ai Monti il 20 settembre un momento di preghiera e riflessione. Pesce (Pastorale sociale): «Dobbiamo tutti sentire la responsabilità di questo dramma»

Bologna, Napoli, Salerno, Casalbordino, Brandizzo. Non si ferma la strage dei morti sul lavoro. Per questo la diocesi di Roma organizza sul tema un momento di preghiera e riflessione nella parrocchia di Santa Maria ai Monti, domani, 20 settembre, alle 18. Serve «un tempo di preghiera e riflessione sul problema della sicurezza nei luoghi di lavoro» ed è necessario «collaborare alla promozione di una vera e propria cultura della sicurezza, la cui urgenza sperimentiamo tragicamente anche nella nostra città». A dichiararlo è monsignor Francesco Pesce, responsabile dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, il lavoro e la cura del creato. «Accogliamo con gratitudine – riflette – la mozione unitaria discussa il 13 settembre scorso in Senato, sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari che chiede al governo di assumere impegni concreti contro “la serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale”».

Nelle parole del presule, «prima dell’efficienza produttiva, c’è la necessità non negoziabile di tutelare la condizione sociale della persona, che non è solo mezzo, ma prima di tutto fine; non può esistere una civiltà dei consumi se prima non viene garantita la civiltà dell’uomo. Ripensare ad esempio il rapporto tra il lavoro e il tempo libero, tra l’uomo e la tecnologia deve essere uno sforzo comune, nel quale i cristiani posso avere un compito importante attingendo a quel tesoro prezioso che è la Dottrina sociale della Chiesa». Davanti «a una vera e propria profanazione del diritto umano alla sicurezza – prosegue l’incaricato dell’Ufficio diocesano -, esprimiamo indignazione e compassione. Questi morti sono come una macchia di sangue che disonora il nostro Paese e tutti dobbiamo sentire la responsabilità sociale di questo dramma, per trasformarla in una chiamata collettiva, quasi una vocazione. La nostra coscienza cristiana ci obbliga ad entrare nelle contraddizioni di questo tempo con chiarezza di scelta. Dalla parte dell’uomo sempre».

18 settembre 2023