A luglio 2019 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,7% rispetto a giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio il livello destagionalizzato della produzione registra una flessione dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rende noto l’Istat diffondendo i dati sulla “Produzione industriale” a luglio 2019. Nel periodo in questione «si rileva, per il secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale della produzione industriale», si legge nel rapporto: «A eccezione dell’energia, tutti i principali settori di attività mostrano riduzioni, con un calo particolarmente marcato per i beni strumentali». Lo dimostrano i numeri: l’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia (+1,3%); in calo invece i beni strumentali (-1,6%) e, in misura più lieve, i beni di consumo (-0,3%) e quelli intermedi (-0,2%).

«Corretto per gli effetti di calendario, a luglio 2019 – spiegano i ricercatori Istat – l’indice complessivo è diminuito in termini tendenziali dello 0,7% (i giorni lavorativi sono stati 23, contro i 22 di luglio 2018)». Stando ai dati diffusi, gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2019 un aumento tendenziale accentuato per l’energia (+5,8%) e più contenuto per i beni di consumo (+0,9%); diminuiscono in modo marcato i beni strumentali (-3,0%) mentre più moderata è la diminuzione dei beni intermedi (-2,0%).

Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive si segnalano le altre industrie manifatturiere, la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+6,4% per entrambi i settori), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+5,1%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di macchinari, attrezzature n.c.a. (-6,9%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,1%), e negli articoli in gomma, materie plastiche, minerali non metalliferi (-3,0%).