Indi Gregory: continua la battaglia giudiziaria

I genitori ancora davanti al giudice Peel – che tante volte ha autorizzato lo stop ai supporti vitali – per difendere il diritto alla vita della piccola con malattia del dna mitocondriale

Continua la battaglia legale della famiglia di Indi Gregory, la neonata inglese affetta da una malattia rare del dna mitocondriale, alla quale i medici dell’ospedale Queen’s Medical di Nottingham vogliono staccare i supporti vitali. L’Alta Corte inglese ha concesso un appello ai genitori e la sospensione dei trattamenti vitali, fissata per ieri pomeriggio, 9 novembre, non c’è stata. Alle 13 di oggi Dean Gregory, 37 anni, e Claire Staniforth, 35 anni, il papà e la mamma di Indi, tornano davanti al giudice Robert Peel, che tante volte ha autorizzato i medici a procedere, per ribadire che la piccola risponde agli stimoli, piange, muove braccia e gambe e, benché disabile, ha diritto di vivere.

La richiesta è che la bambina possa raggiungere l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, disposto ad accoglierla. Per questo si batte il governo italiano, che ha concesso alla piccola la cittadinanza, e per questo anche il console italiano a Manchester Matteo Corradini, nella sua funzione di giudice tutelare per Indi, si è appellato alla Convenzione dell’Aja del 1996 sulla cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e protezione dei minori e chiesto all’Alta Corte britannica di trasferire la giurisdizione del caso dal Regno Unito all’Italia. Intanto Dean Gregory scrive sui social: «Voglio ringraziare il popolo italiano: siete gli angeli custodi di Indi».

10 novembre 2023