Indebolisce l’Italia la chiusura del Nord a profughi e rifugiati
La decisione della Lombardia di tagliare i fondi ai Comuni che accolgono trova l’adesione di Veneto e Liguria. Le reazioni di Caritas e Migrantes
La decisione di Roberto Maroni (Lombardia) di tagliare i fondi ai Comuni che accolgono trova l’adesione di Veneto e Liguria. Le reazioni di Caritas e Migrantes
È scontro sull’accoglienza dei profughi tra Regioni del Nord Italia e governo, dopo la provocazione lanciata dal governatore della Lombardia Roberto Maroni di tagliare i fondi ai sindaci che dovessero accogliere nuovi migranti. Maroni intende coinvolgere in questa decisione anche Veneto e Liguria. Intanto dal G7 Matteo Renzi ha annunciato il contrario, ovvero che darà incentivi ai Comuni impegnati nell’accoglienza, mentre la Lega Nord minaccia di bloccare le prefetture e presidiare le strutture di accoglienza. Ad oggi il trend di arrivi sulle coste italiane è leggermente superiore a quello dello scorso anno, con 10mila presenze in più, mentre si prevedono complessivamente 200mila arrivi nel 2015 (a fronte di 170mila lo scorso anno).
Posizione anticostituzionale. «È una posizione profondamente sbagliata dal punto di vista costituzionale prima che dal punto di vista politico. Potrebbe prefigurare un conflitto tra Stato e Regioni», ribadisce Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, ricordando come l’articolo 117 della Costituzione escluda «che le Regioni possano utilizzare a questo fine una specie di sanzione impropria, non dando i fondi che sono tenuti a dare per l’assistenza o altro». Infatti, «secondo l’articolo 117 – chiarisce Flick – allo Stato appartengono le competenze su politica estera e rapporti con l’Unione europea, migrazioni, sicurezza e ordine pubblico, livelli essenziali di prestazioni per i diritti sociali e civili». Anche la minaccia della Lega, secondo Flick, è «contro la legge» e potrebbe «arrivare al punto di configurarsi come un vero e proprio reato».