Incontro leader religiosi: «Il terrorista di Parigi non rappresenta l’Islam»

Il grande Imam di al-Azhar: «Dissocio gli insegnamenti del profeta Maometto da questo peccaminoso atto criminale e da chi persegue questa ideologia perversa»

All’incontro tra i leader religiosi promosso dalla Comunità di Sant’Egidio che si è svolto ieri, 20 ottobre, in Campidoglio sono risuonate le parole del grande Imam di al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, contro l’attentato a Parigi contro l’insegnante di storia Samuel Paty, decapitato nella periferia di Parigi al grido di “Allah Akbar” dopo una lezione sulla libertà di espressione, “colpevole” di aver mostrato in classe due vignette su Maometto.

«Nella mia veste di sheykh di al-Azhar dichiaro davanti a Dio onnipotente che io dissocio me stesso e i precetti della religione islamica e gli insegnamenti del profeta Maometto – su di lui la pace e la benedizione di Dio – da questo peccaminoso atto criminale e da tutti coloro che perseguono questa ideologia perversa e falsa». Queste le dichiarazioni con cui il grande Imam si è dissociato dall’«orrendo omicidio di Parigi», nel discorso letto da Mohamed Abdel Salam Abdellatif, segretario generale del Comitato Superiore della Fraternità Umana. «Allo stesso tempo – prosegue Al-Tayyeb, che ha firmato con Papa Francesco il Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana – confermo che insultare le religioni e abusare dei simboli sacri sotto lo slogan della libertà di espressione rappresenta una forma di ambiguità intellettuale e un esplicito appello all’immoralità».

Ancora, parole senza appello: «Questo terrorista e la sua gente non rappresentano la religione di Maometto -su di lui la pace e la benedizione di Dio – proprio come il terrorista neozelandese che ha ucciso i musulmani nella moschea non rappresenta la religione di Gesù, la pace sia su di lui», la conclusione di Al Tayyeb.

21 ottobre 2020