Incontro degli adolescenti con il Papa. Festa in piazza con Blanco

57mila i ragazzi attesi, «oltre ogni previsione», commenta il responsabile della Pastorale giovanile Ceidon Falabretti. Arrivi dalle 14.30, quindi musica e testimonianze; alle 18, la veglia con Francesco

«Quando abbiamo cominciato a organizzare questo incontro ci sembrava già folle la cifra di 20 mila: oggi siamo a 57 mila ragazzi iscritti per il pellegrinaggio e l’incontro di preghiera con il Papa». Il responsabile del Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile don Michele Falabretti presenta così l’incontro degli adolescenti italiani con il Papa, in programma il 18 aprile a piazza San Pietro, intitolato “#Seguimi”. Un’affluenza «straordinaria», commenta: «L’entusiasmo che questo evento ha generato è molto importante per gli educatori, per le nostre Chiese, per i legami che si creeranno, e non era così prevedibile dopo i due anni di pandemia».

I ragazzi cominceranno a riempire piazza San Pietro subito dopo il Regina Coeli, a partire cioè dalle 14.30. Qui vivranno un momento di festa, che prenderà il via dalle 16, condotto da Andrea Delogu. Sul palco per loro ci sarà Blanco, annuncia Falabretti, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo insieme a Mahmoud con la canzone “Brividi”. Ma i veri protagonisti saranno loro, adolescenti e preadolescenti, che «racconteranno l’oratorio», offrendo così uno spaccato della vita nelle rispettive comunità di appartenenza. Prevista anche la partecipazione di Gabriele Vagnato, Giovanni Scifoni e Michele La Ginestra. Alle 18 poi la veglia di preghiera con Francesco.

«Mentre preparavamo l’evento avevamo pensato a un’accoglienza molto semplice – ancora le parole di Falabretti -, ma man mano che i numeri aumentavano abbiamo dovuto strutturarla in maniera più articolata». Ai numeri di oggi, oltre agli educatori – laici, sacerdoti, religiose e religiosi – saranno presenti a San Pietro con i ragazzi anche 60 vescovi. «La nostra preoccupazione è che vivano una buona esperienza, che possano andare a casa con la sensazione di aver vissuto un viaggio e un incontro significativo», l’auspicio del sacerdote. Anche perché, a causa della guerra, «forse ci siamo dimenticati che fino a un mese e mezzo fa ogni settimana le testate nazionali dedicavano almeno una pagina alla depressione e alle fatiche degli adolescenti». Proprio per loro, grazie alla collaborazione di tre Uffici Cei – Pastorale giovanile, Ufficio catechistico e Pastorale familiare – è nato “Semi divento”, un progetto per coinvolgere una fascia di età con cui «la Chiesa italiana fa più fatica a intessere legami, come ha dimostrato anche l’esperienza delle Giornate mondiali della gioventù». In questo contesto si inserisce l’appuntamento del 18 aprile, preparato dal Servizio di pastorale giovanile della Cei con un «percorso di avvicinamento» con apposite schede di lavoro online e che avrà anche un seguito, grazie al materiale disponibile sempre in rete attraverso il quale «i ragazzi potranno rileggere la loro esperienza quando torneranno a casa, per continuare poi il percorso con i loro educatori». Nell’analisi di Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, «l’entusiasmo dei giovani  è una positività, spesso taciuta e non raccontata, che dice mondo del mondo reale dei nostri adolescenti e preadolescenti. La pandemia ha intaccato le nostre abitudini ma non è riuscito a scalfire questo entusiasmo: é un messaggio forte, vedremo se il mondo degli adulti lo saprà cogliere», commenta.

Al suo arrivo in piazza, rende noto Falabretti, Francesco darà il giro per salutare i ragazzi, quindi, dopo il saluto del presidente dei vescovi Gualtiero Bassetti, prenderà il via la veglia vera e propria: una lectio divina sul vangelo di Giovanni in cui si racconta della pesca miracolosa che ha avuto luogo dopo la risurrezione di Gesù. La novità è che i ragazzi ne saranno protagonisti: «Alcuni di loro condivideranno che cosa questo brano del Vangelo dice alla loro vita», riferisce il responsabile del Servizio Cei per la pastorale giovanile. Sempre durante la veglia, prima del momento di meditazione, è in programma anche la testimonianza di Mattia Piccoli, il ragazzo di 13 anni nominato dal presidente Matterella Alfiere della Repubblica per la dedizione con cui ha seguito il suo papà nella malattia di Alzheimer. Quindi il discorso del Papa – la comprensione del testo -, a cui seguiranno la preghiera della pace davanti alla Madonna, la professione di fede e la benedizione finale. «Chiederemo ai ragazzi di rinnovare la propria fede davanti alla tomba dell’Apostolo e noi adulti saremo lì accanto a loro, condividendo ansie, dubbi ma anche la speranza e la passione educativa che ci guida, insieme a un po’ di follia», conclude don Falabretti.

12 aprile 2022