Incidente youtuber, Aiart: Patti educativi di comunità e Patti digitali

Dopo lo schianto a Casal Palocco, in cui è morto un bimbo di 5 anni, l’associazione punta il dito sul «bisogno di popolarità». Serve un «processo educativo integrato»

A diversi giorni dall’incidente del 14 giugno a Casal Palocco, in cui è morto un bambino di 5 anni, continuano le riflessioni e il dibattito legato, in particolare, alla dinamica dei fatti che hanno visto come protagonisti 5 youtuber ventenni a bordo di una Lamborghini noleggiata, armati di telefonino per riprende la corsa per una sfida social: stare al volante per 50 ore alternandosi alla guida.. Ma la challenge si è trasformata in tragedia. Per il presidente nazionale Aiart Giovanni Baggio, «è il bisogno di popolarità l’elemento primario che aggrava e  si correla secondariamente all’uso di una challenge e della sfida che può diventare mortale».

Nell’analisi di Baggio, «la  responsabilità personale è sempre più sfumata e le challenge social sono sempre più luoghi cruciali nella vita degli adolescenti  e dove il desiderio di fama è strettamente correlato a un elemento base di  questi strumenti: la possibilità illimitata di visibilità». Proprio per questo, «è sicuramente indispensabile un sistema normativo che vincoli questi strumenti e impedisca  che le “sfide” social, come quella che ha portato alla tragedia di Casal Palocco, si diffondano sulla rete», continua il presidente dell’Aiart, esprimendo «soddisfazione per la proposta di legge del leader di Azione Carlo Calenda, che riaccende il dibattito sull’età per l’accesso ai social e la  possibilità di supervisionare in maniera sistematica i contenuti online».

Non solo. «Se le regole del gioco fanno sì che per avere fama e soldi è necessario superare i limiti sempre e comunque – evidenzia ancora Baggio -, allora è forse il caso di cominciare a porsi il problema  non solo del danno sociale provocato da determinati modelli industriali, della pervasività dei social media e delle difficoltà nell’applicazione di regole ‘ad hoc’ ma anche  di una logica culturale, politica e istituzionale capace di contrastare questi sistemi e della necessità di  un processo educativo integrato ed efficace. E i Patti educativi di comunità così come i Patti digitali costituiscono in tal senso una buona risposta ai  bisogni educativi emergenti», conclude.

19 giugno 2023