Incendio Pomezia, Coldiretti chiede risarcimento per gli agricoltori

Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri: «Garantire sicurezza per tutelare cittadini e imprese agricole evitando allarmismi»

Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri: «Garantire sicurezza per tutelare cittadini e imprese agricole evitando allarmismi» 

«Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza, tutelare i cittadini e le imprese agricole evitando però pericolosi allarmismi». È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che «occorre al più presto superare la situazione di emergenza, verificare la realtà dei fatti su dati e analisi concreti e poi immediatamente accertare le responsabilità e i danni diretti ed indiretti alle imprese agricole impegnate nel garantire la qualità delle produzioni locali».

Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, commentando il divieto di raccolta ortaggi e frutti nei terreni coltivati nel raggio di 5 chilometri dall’impianto di trattamento rifiuti che ha subito l’incendio, afferma che «ci costituiremo parte civile per chiedere il ristoro dei danni diretti, indiretti e di immagine subiti. Apprendiamo comunque con favore la delimitazione dell’area perché – aggiunge Granieri – in osservanza al principio di precauzione, arreca un importante contributo di chiarezza, circoscrivendo con precisione i terreni interdetti e liberando tutti gli altri dai timori circa la salubrità delle produzioni».

«I 5 chilometri di interdizione restringono la zona ai soli 4mila ettari vicini all’impianto di stoccaggio e sollevano da ogni preoccupazione una vasta area di produzione agricola che comprende 21 Comuni, si estende per oltre 100mila ettari e che registra la presenza di almeno 150 aziende. Fatta eccezione per le poche realtà produttive insediate nella circoscrizione dei 5 chilometri, per le quali comunque chiederemo opportuni risarcimenti in sede civile, da oggi possiamo escludere, grazie alle analisi eseguite dalle autorità sanitarie e ambientali, ogni qualsiasi rischio di contaminazione dei prodotti provenienti dal resto del comprensorio».

Per Granieri questo episodio tuttavia conferma «la necessità di apprestare misure sempre più pressanti ed efficaci a tutela del sistema agricolo regionale che, anche nella zona devastata dal rogo, è una fonte preziosa di economia, reddito, lavoro e di produzioni agroalimentari di qualità». Il divieto in oggetto riguarda la raccolta, la vendita e il consumo di prodotti ortofrutticoli, il pascolo degli animali e l’impiego di foraggi prodotti in loco per l’alimentazione del bestiame.

L’agricoltura «è la prima vittima certa
dell’emergenza e occorre quindi individuare al più presto le procedure per il rimborso dei danni alle aziende che non possono più vendere al pubblico i prodotti del proprio lavoro». Coldiretti assicura «piena collaborazione con le autorità impegnate nell’affrontare l’emergenza», ma annuncia la volontà di «costituirsi parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall’incendio, nel procedimento penale che sarà eventualmente aperto, a tutela delle oltre 150 aziende agricole presenti nei circa 4mila ettari di terreno dove è stata preclusa la vendita dei prodotti agricoli».

8 maggio 2017