Incendio Moria, Centro Astalli: Ue evacui i migranti

Ripamonti: «L’Europa si mostri solidale. Il rispetto dei diritti dei migranti è strettamente connesso al contenimento della diffusione del coronavirus»

Anche il Centro Astalli esprime «seria preoccupazione» per l’incendio scoppiato nel campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo, in Grecia, nella notte tra 8 e 9 settembre. Fuggi nella notte i 12.500 migranti ospitati nel campo, «che ha una capienza massima consentita di 3mila persone.

«Da tempo – sottolinea il presidente padre Camillo Ripamonti – i migranti e le organizzazioni umanitarie chiedono l’evacuazione del campo, denunciando il grave stato di degrado e abbandono. Bambini nati nel fango, suicidi in età giovanissima, abusi e violenze ai danni delle donne sono purtroppo situazioni che vi sussistono da anni – prosegue -. Migliaia di migranti, soprattutto in fuga da Afghanistan e Siria, sono costretti in un limbo senza prospettive e senza diritti».

Proprio per questo, «è il momento che l’Unione europea si mostri solidale – rimarcano dal Centro Astalli -: agisca per l’evacuazione immediata dei migranti da Lesbo, attraverso una redistribuzione negli Stati membri. Mai come in questo momento – si legge nella nota diffusa nel pomeriggio di ieri, 9 settembre – il rispetto della dignità e dei diritti dei migranti è strettamente connesso al contenimento della diffusione del coronavirus. Eliminare luoghi in cui contenere migliaia di persone e gestire invece la distribuzione controllata di piccoli numeri di migranti tra gli Stati membri è misura necessaria per salvaguardare la sicurezza di tutti».

10 settembre 2020