Incendi in Australia, Wwf: «Situazione catastrofica»

Cinquecento milioni di animali uccisi dalle fiamme, intere specie vegetali e animali rischiano l’estinzione. Habitat naturali distrutti per sempre

In Australia la situazione è sempre più grave. Si stima che gli incendi forestali australiani abbiano infatti bruciato più terre degli incendi di Amazzonia brasiliana e California insieme. È stato dichiarato lo stato di emergenza per le zone del Nuovo Galles del sud e nella regione Victoria, dove sono bruciati più di 4 milioni di ettari, pari al doppio del territorio della Lombardia e, secondo le ultime stime dell’Università di Sydney, 480 milioni di mammiferi, uccelli, rettili e altri animali sono morti a causa dei devastanti incendi boschivi. Nelle Blue Mountains il 50% delle riserve naturali sono state colpite dagli incendi solo nei mesi di novembre e dicembre.

Animali in pericolo. Gli animali sono tra i più colpiti: 8mila i koala dispersi nella fiamme, il 30% dell’intera popolazione di questa specie solo nella costa nord del New South Wales. Notizia gravissima dato che in tutta la regione, prima che iniziassero gli incendi, i koala erano solo circa 28mila. Anche l’isola dei canguri, Kangaroo Island, è stata evacuata per l’emergenza e duramente colpita dagli incendi. Si teme che intere specie animali e vegetali si possano estinguere e luoghi naturali possano sparire per sempre. Temperature bollenti e cambiamento climatico sono i principali responsabili degli incendi, che si prevede diventeranno sempre più frequenti a causa del riscaldamento globale. «Primi tra tutti la siccità e le temperature bollenti, causate dal riscaldamento globale, hanno trasformato le foreste in prede facilmente divorabili dalle fiamme», spiega Isabella Pratesi, direttore del programma di Conservazione del Wwf Italia, che in questi giorni si trova in Tasmania. Proprio lì, a più di 400 chilometri dalle coste australiane, nei giorni scorsi il cielo è coperto di fumo. «Gran parte della Tasmania è stata avvolta dal fumo degli incendi della costa orientale dell’Australia. La portata della devastazione è enorme e il vento ne porta la testimonianza fino in Nuova Zelanda – spiega ancora Pratesi – . In Australia stanno bruciando le ultime foreste naturali di eucalipti e ad andare in fiamme non sono solo questi straordinari alberi con i koala ma anche opossum, canguri grandi e piccoli, wallaby, wombat, ornitorinchi ed echidna». Siamo davanti ad alcuni dei più pericolosi e catastrofici incendi che l’Australia abbia mai visto. «È vero che gli incendi in Australia fanno parte dei processi ecologici – aggiunge Pratesi – ma quello che sta succedendo oggi è di una portata completamente diversa e in un contesto del tutto trasformato. A bruciare sono gli ultimi tasselli di ecosistemi naturali a cui non possiamo assolutamente rinunciare».

Limitare il riscaldamento globale. Serve un impegno forte e urgente dei governi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Già questo rapporto del governo Australiano che risale al 2009 indicava come «le proiezioni climatiche modellizzate mostrano che gran parte dell’Australia meridionale potrebbe diventare più calda e secca. Tale previsione suggerisce che, entro il 2020, i giorni di pericolo di incendio estremo nel sud-est dell’Australia potrebbero verificarsi dal 5 al 65% in più di quanto non avvenga attualmente». Per contrastare i cambiamenti climatici e per evitare che gli impatti siano ancora più violenti è necessario limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e quindi azzerare le emissioni di CO2 ben prima del 2050.

7 gennaio 2020