Incendi, 12 miliardi di alberi preda dei piromani

Per Coldiretti è necessario difendere il bosco italiano creando le condizioni affinché si contrasti l’allontamaneto dalle campagne

Per Coldiretti è necessario difendere il bosco italiano creando le condizioni affinché si contrasti l’allontamaneto dalle campagne

Dodici miliardi di alberi dei boschi italiani, a causa dell’incuria e dell’abbandono, sono diventati vere giungle ingovernabili in preda ai piromani. La Coldiretti denuncia come al mix esplosivo caldo e siccità di una estate 2017 torrida si somma l’inarrestabile avanzata della foresta che senza alcun controllo si è impossessata dei terreni incolti e domina ormai più di 1/3 della superficie nazionale con una densità che la rende del tutto impenetrabile ai necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza.

È praticamente raddoppiata rispetto all’Unità d’Italia la superficie coperta da boschi che oggi interessa 10,9 milioni di ettari alla mercé dei piromani. «Per difendere il bosco italiano occorre creare le condizioni affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli», ha affermato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo. Nel primo semestre del 2017 in Italia sono caduti appena 251 millimetri di pioggia, ben il 30% in meno rispetto alla media di riferimento che hanno causato una storica siccità e creato condizioni per siccità e incendi provocati spesso da atti criminali.

Gli incendi provocano danni incalcolabili
dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità e alla distruzione di ampie aree di bosco, polmoni verdi del paese. «Nelle foreste andate a fuoco – continua Coldiretti – sono impedite per anni» la raccolta della legna, dei tartufi, dei piccoli frutti, dei funghi. Coldiretti evidenzia la necessità di dare attuazione immediata all’articolo 70 della delega ambientale che prevede che siano remunerati questi servizi: fissazione del carbonio delle foreste a dell’arboricoltura da legno di proprietà demaniale, collettiva e privata; regimazione delle acque nei bacini montani; salvaguardia della biodiversità delle prestazioni ecosistemiche e delle qualità paesaggistiche; utilizzazione di proprietà demaniali e collettive per produzioni energetiche.

 

13 luglio 2017