Inaugurata la biblioteca romana “Joseph Ratzinger”

Oltre mille i titoli presenti, in 37 lingue. Il catalogo è disponibile online sul portale Urbis Library Network. Donate dal Papa emerito 20 casse di libri

Oltre mille i titoli presenti al momento, in 37 lingue. Il catalogo è disponibile online sul portale Urbis Library Network. Donate dal Papa emerito 20 casse di libri

Interamente dedicata alla vita e al pensiero del Papa emerito, il 18 novembre è stata inaugurata la biblioteca romana “Joseph Ratzinger – Benedetto XVI”, uno spazio ritagliato all’interno di un’altra prestigiosa biblioteca, quella del Collegio Teutonico e dell’Istituto Romano della Società di Görres, in Vaticano. A tenere a battesimo la nuova istituzione è stato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura con una lectio magistralis costruita intorno a tre “aule ideali”, tutte contrassegnate dalla lettera B, “bet”, che in ebraico, graficamente e semanticamente, rimanda a una casa aperta: Bibbia, Biblioteca, Benedetto XVI. E non v’è dubbio che Ratzinger abbia legato la sua vita tanto all’amore per le Sacre Scritture quanto a quelle parole prodotte dagli uomini. «È sorprendente, infatti, intravedere in filigrana alle sue pagine – spiega il porporato – non solo l’apparato imponente delle sue letture patristiche, esegetiche, teologiche, filosofiche ma anche le incursioni nella letteratura e cultura “laica”. Ad esempio, nella sua notissima “Introduzione al cristianesimo” occhieggiano, accanto ai classici della teologia, autori come Bernanos, Buber, Camus, Hölderlin, Lucrezio, Nietzsche e Sartre.

E anche dopo esser diventato pastore della Chiesa universale, ricorda Ravasi, «quindi senza risiedere e trascorrere i suoi giorni in quella “accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità, che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura”, com’era ai suoi occhi la Biblioteca Vaticana, in verità Benedetto XVI non ha cessato di custodire in sé l’anima del cultore della parola e del libro». Parola di cui si ha il culto nella consapevolezza che, quando è autentica, essa non muore «ma, una volta detta o scritta – Ravasi ricorre ad un verso della poetessa Emily Dickinson -, proprio allora comincia a vivere». Risiede allora qui «la forza “performativa” e non meramente “informativa” della Parola», rinvenibile certo nella grande letteratura ma che «ha il suo apice nella Scrittura Sacra», dove essa è un tale nutrimento dello spirito che quasi ha bisogno di essere “mangiata” per arrivare all’intimità con Dio. A tal proposito Ravasi cita Guardini e il suo “Elogio del libro”, in cui descrive un episodio bellico tragico per un gruppo di soldati circondati dai nemici e destinati alla morte: «Il cappellano militare, sentendo che non aveva più nulla da dire di accettabile in quell’ora, tolse di tasca il proprio Nuovo Testamento, ne strappò le pagine e ne diede una ad ogni soldato».

La biblioteca – alla cui progettazione si pensava già dal 2012, cioè prima della rinuncia di Benedetto XVI alla cattedra di Pietro – nasce nel luogo in cui Ratzinger «ha vissuto per qualche mese nel 1982 e dove, per molto tempo, ha celebrato la Messa il giovedì mattina per i pellegrini di lingua tedesca», racconta Hans-Peter Fischer, rettore dell’Arciconfraternita di Santa Maria della Pietà. Dopo le prime spese di allestimento e di gestione sostenute da anonimi mecenati, sono arrivate molte donazioni: «La Libreria Editrice Vaticana ha regalato circa quattrocento volumi, opere sia a firma di Ratzinger che saggi su di lui – racconta monsignor Stefan Heid, direttore dell’Istituto Romano della Società di Görres -, e lo stesso Papa emerito ha dato venti casse di libri, suoi personali o copie che gli venivano spedite dalle case editrici in quanto autore». Attualmente, sono più di mille i titoli presenti, in 37 lingue, donati dalla Lev, si diceva, ma anche dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger Benedetto XVI e dall’Istituto Papst Benedikt XVI di Ratisbona, oltre che molti autori personalmente. E mentre dal portale Urbis Library Network è già possibile consultare il catalogo online della biblioteca, per tre pomeriggi alla settimana Pierluca Azzaro – traduttore in italiano dell’Opera omnia oltre che segretario esecutivo della Fondazione Ratzinger – si metterà a disposizione degli studiosi nella affascinante quanto difficile ricerca di libri poco reperibili.

19 novembre 2015