In Yemen 12 milioni di bambini in pericolo

Unicef: dopo 6 anni di conflitto, la situazione sta peggiorando. Collassati i servizi di base. Il direttore generale Fore: «Dobbiamo agire velocemente e insieme»

In occasione della Yemen pledging conference, ieri, 2 marzo, il direttore generale Unicef Henrietta Fore è tornata a lanciare l’allarme. «I bambini dello Yemen – ha detto – contano su di noi. Vivono l’incubo di una guerra senza fine. Sono minacciati da malnutrizione e malattie mortali, come la diarrea a causa di acqua non sicura. Stanno affrontando una povertà devastante, un’economia rovinata e ora anche il Covid-19». Dopo 6 anni di conflitto infatti la situazione nel Paese sta peggiorando. Stando ai dati Unicef, quasi ogni bambino in Yemen ha bisogno di assistenza umanitaria: oltre 12 milioni di giovani vite sono in pericolo, una generazione intera.

Circa 2,3 milioni i bambini sotto i 5 anni che rischiano la malnutrizione acuta quest’anno. «Tra i più alti livelli mai visti in Yemen. Senza cure, questi bambini probabilmente moriranno. Dobbiamo agire velocemente e insieme», è l’appello di Fore. Istruzione, assistenza medica, idrica e igienico – sanitaria: tutti i servizi di base nel Paese sono collassati. «Metà di tutte le strutture sanitarie non sono più operative, molte sono state distrutte – conferma il direttore generale Unicef -. I restanti servizi stentano a rimanere in funzione. L’aumento delle ostilità e la mancanza di rispetto delle regole di base della guerra a Hudaydah e Marib stanno costringendo migliaia di famiglie a scappare».

Fore racconta, ancora, di «famiglie esauste» che «stanno prendendo decisioni che nessuno dovrebbe mai prendere: se fuggire dalle proprie case, se diminuire la qualità o la quantità di cibo che mangiano o dell’acqua che bevono, spesso entrambe. Perfino se riescono a permettersi l’assistenza medica di base per i propri bambini». In questa situazione, l’Unicef, insieme ai partner, sta fornendo acqua pulita e vaccini, tenendo in funzione i centri sanitari di prima assistenza e gli ospedali. «Ma le nostre organizzazioni non hanno i fondi sufficienti – rileva Fore -. Stiamo assistendo a incoraggianti segnali di un rinnovato slancio politico. Ma, per i bambini dello Yemen, le parole non sono abbastanza. Le parole non riapriranno o ricostruiranno scuole o ospedali, non daranno il via a campagne di vaccinazione, non allevieranno lo strazio dei genitori yemeniti che guardano impotenti i loro figli morire di fame o di malattie prevenibili. Oggi, chiediamo ancora una volta, allo stesso tempo, fondi con urgenza e pace».

3 marzo 2021