In Vaticano spazio all’Estate Ragazzi

Partito l’oratorio estivo organizzato dal Governatorato, per bambini e adolescenti dai 5 ai 14 anni. Giochi e laboratori e attenzione alla sicurezza

Tutti siamo chiamati alla felicità. È questo il tema portante dell’iniziativa “Estate Ragazzi”, l’oratorio estivo che si tiene dentro le mura vaticane dal 6 al 31 luglio. Al via lunedì scorso, il progetto realizzato dal Governatorato della Città del Vaticano vedrà impegnati per l’intero mese i ragazzi dai cinque fino ai 14 anni, suddivisi in fasce d’età (5-7, 8-10 e 11-14) tra giochi, piscina, tornei, visite guidate ma anche laboratori ed eventi a tema.

Tutto l’apparato organizzativo, spiega il salesiano don Franco Fontana, cappellano della Gendarmeria e dei Musei Vaticani, «è stato pensato con l’attenzione per la sicurezza e ci siamo ovviamente adeguati alle varie disposizioni anti Covid-19 del Comune di Roma, della Regione Lazio e del governo italiano. Abbiamo dunque il triage all’entrata – sottolinea – con la misurazione della temperatura, il lavaggio delle mani, il distanziamento sociale e l’uso della mascherina dove e quando previsto». Proprio nel rispetto delle misure di sicurezza è stato posto un limite di «125 ragazzi al giorno e abbiamo dovuto comunque circoscrivere l’evento ai figli dei dipendenti vaticani». Limitazioni che non hanno impedito all’evento di riscuotere il pieno successo già dai primi giorni, «dove abbiamo raggiunto il numero massimo e così sarà anche per le prime due settimane del mese – racconta don Fontana -, mentre per la terza abbiamo a oggi un centinaio di prenotati e circa ottanta ragazzi per la quarta settimana, che coincide anche con le ferie di molti genitori».

Un evento, quello in Vaticano, che coinvolge 138 famiglie in tutto, per un totale, attualmente, di quasi duecento ragazzi che si alterneranno nel corso delle quattro settimane. Come ogni campo estivo di questo genere c’è dunque «un’alta valenza educativa connessa alle tematiche del gioco, dello stare insieme e della condivisione». Dopo i momenti di gioco libero e il pranzo, spiega il sacerdote, «si ha ogni pomeriggio un momento chiamato “Vita da Campione”, che prende spunto dall’omonimo sussidio per animatori e campi estivi pubblicato nel 2016 da Elledici». Ecco dunque che si tocca in pieno il tema centrale del progetto, ovvero la felicità e come coltivarla. «Una tematica molto importante – sottolineare ancora il sacerdote – perché i ragazzi arrivano da una vita spesso chiusa nei videogiochi o negli smartphone e soprattutto da questo periodo di lockdown e restrizioni». L’intero evento in Vaticano, dunque, vuole avere come obiettivo quello di far comprendere ai ragazzi l’importanza di determinati valori connessi al raggiungimento della felicità nonostante le difficoltà, «ovvero quelli dello sport, della competizione, ma anche del saper perdere o vincere». I giochi e i temi affrontati toccheranno anche la questione coronavirus. «Il messaggio che stiamo facendo passare – spiega il salesiano – è quello che giocare è possibile anche a distanza, anche rispettando le regole».

Il bilancio di questi primi due giorni parla di un evento da “sold out”, con una partecipazione costante e un’attenzione – quella dei bambini e dei ragazzi – che non scende mai durante la giornata. «Vediamo – racconta don Fontana – che i ragazzi sono consapevoli del periodo storico ma molto desiderosi di divertirsi e uscire da questa situazione». Inoltre, «una delle testimonianze più belle di questi primi giorni è stata sicuramente la volontà dei bambini di non andare via». Il programma giornaliero infatti prevede la permanenza dei ragazzi fino al tardo pomeriggio (dal lunedì al venerdì) ma alcuni genitori si erano organizzati per riprendere i propri figli anzitempo. «Vedere questi bambini chiedere di poter rimanere e tornare indietro è stato di grande incoraggiamento per il lavoro che stiamo facendo e naturalmente ci rallegra. Vuol dire che si stanno divertendo e questo è il nostro obiettivo».

8 luglio 2020