In Vaticano nuova legge per favorire «trasparenza» e «flessibilità»

Il Motu Proprio di Francesco è stato diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede. Prevista la riduzione degli organismi operativi. Dalle 9 attuali Direzioni si passerà a 7, gli Uffici centrali da cinque diventeranno due

«Una sistematica riforma legislativa alla luce dei principi di razionalizzazione, economicità e semplificazione e perseguendo criteri di funzionalità, trasparenza, coerenza normativa e flessibilità organizzativa». Così il Papa definisce l’approvazione della nuova legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano, oggetto di un Motu Proprio diffuso ieri, 6 dicembre, dalla Sala Stampa della Santa Sede. «Fin dall’inizio del mio ministero nella Sede di Pietro – esordisce Francesco – ho avvertito la necessità di una riorganizzazione complessiva del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, al fine di renderlo sempre più idoneo alle esigenze attuali, al servizio ecclesiale che è chiamato a prestare alla missione del Romano Pontefice nel mondo e alla peculiare finalità istituzionale dello Stato della Città del Vaticano, designato per sua natura a garantire alla Sede di Pietro l’assoluta e visibile indipendenza».

La nuova legge sul Governo dello Stato della Città del Vaticano – che entrerà in vigore il 7 giugno 2019, abrogando la precedente normativa – prevede la riduzione degli organismi operativi: le Direzioni dalle 9 attuali passano a 7 (oltre alla Specola Vaticana quale organismo scientifico), gli Uffici Centrali passano dagli attuali 5 (che hanno già visto l’accorpamento dello Stato Civile, Anagrafe e Notariato con l’Ufficio Giuridico e la soppressione dell’Ufficio Pellegrini e turisti) a due, secondo il principio di “funzionalità ed efficienza”.

«Trasparenza, coerenza normativa, flessibilità e moderato decentramento». Sono quindi i principi a cui si ispira la nuova legge sul governo dello Stato della Città del Vaticano per assicurare «funzionalità ed efficienza» agli organismi operativi che hanno il compito di «garantire alla sede di Pietro l’assoluta e visibile indipendenza». Per favorire la «trasparenza» è stata istituita una nuova figura: l’Unità di controllo e ispezione, nell’ambito del Governatorato, che avrà «specifici compiti di verifica sull’osservanza delle normative e delle procedure e di valutazione dell’efficienza ed efficacia delle attività degli organismi stessi», si legge nella nota esplicativa che accompagna l’emanazione del Motu Proprio.

La nuova legge, inoltre, «pone massima attenzione al dimensionamento ed alle capacità del personale»: oltre alla Commissione disciplinare e alla Commissione per il personale, che vengono mantenute, tra gli organismi ausiliari viene infatti istituita una Commissione per la selezione del personale laico. Altra novità: l’inserimento del Comitato per le questioni monetarie, già costituito in ottemperanza alla Convenzione monetaria tra l’Unione europea e lo Stato della Città del Vaticano. Viene soppresso, invece, il Comitato per la sicurezza.

La struttura che riguarda gli organi di governo – presidenza e segreteria generale – rimane sostanzialmente immutata, mentre gli uffici centrali restano solo due: l’Ufficio del personale e l’Ufficio giuridico. «Dedizione, professionalità e spirito di servizio», i requisiti richiesti «a quanti, a qualsiasi titolo e con diverse funzioni e responsabilità, svolgono le loro attività per il Governatorato», scrive il Papa nel Motu Proprio a proposito di «responsabilità ecclesiale».

Ogni organismo del Governatorato, inoltre, «opera secondo il principio di buona amministrazione e criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplificazione. Tutta la contabilità degli organismi dello Stato confluisce nella contabilità generale tenuta dalla Ragioneria dello Stato», dispone Francesco: i contratti che «eccedono i limiti di spesa» devono essere inoltrati all’Ufficio giuridico «per il controllo degli atti e delle procedure seguite e alla Ragioneria dello Stato per la verifica di compatibilità con le disponibilità finanziarie dell’esercizio e per l’eventuale proposta delle variazioni del bilancio».

 

7 dicembre 2018