In Ucraina servono aiuti per 5 milioni di persone

Al momento sono 1.700.000 i profughi. L’assistenza garantita dalla Caritas locale, con il supporto di Caritas italiana e altre Caritas europee

Al momento sono 1.700.000 i profughi. L’assistenza garantita dalla Caritas locale, con il supporto di Caritas italiana e altre Caritas europee

Nonostante il “cessate il fuoco”, continuano esplosioni e combattimenti in Ucraina, nella zona di Donetsk, vicino a Lugansk. E intanto si contano 1.700.000 profughi, di cui 1 milione nel territorio ucraino e oltre 700mila nei Paesi confinanti, in particolare Russia e Bielorussia. In tutto però, informano da Caritas Internationalis, sono in 5 milioni ad avere bisogno di assistenza umanitaria; tra questi più di 3 milioni tra anziani, disabili e minori. «I tagli ai salari e alle pensioni imposte ai cittadini residenti in queste zone, la distruzione di tantissime strutture pubbliche (scuole, ospedali, asili e orfanotrofi), le difficoltà a reperire generi alimentari e i combattimenti che non cessano – dichiara la responsabile del settore Emergenze dell’organismo internazionale Suzanna Tkalec, di ritorno da una missione in queste regioni – rendono la situazione insostenibile per molte persone».

Caritas italiana, insieme a molte Caritas europee, sta cercando di sostenere Caritas Ucraina che in questi mesi si è prodigata per assistere il numero più alto di persone. Al momento sono circa 50mila le persone raggiunte, alle quali è stato dato un sostegno materiale, con generi alimentari e di prima necessità, ma anche psicologico e legale. Il tutto per un impegno complessivo pari a circa 6 milioni di euro. Un aiuto, quello fornito da Caritas italiana, che è arrivato anche nelle regioni confinanti di Russia e Bielorussia. In Russia, in particolare, sono 550 le famiglie assistite dalla Caritas di Rostov-on-Don: nuclei che hanno perso tutto e che sono privi anche di assistenza sanitaria.

Dei 50mila rifugiati ufficialmente registrati in Bielorussia, sono circa 1.180 quelli supportati da Caritas Bielorussia con assistenza medica, distribuzione di generi alimentari e di prima necessità. Il direttore di Caritas italiana don Francesco Soddu rilancia l’appello di Caritas Internationalis e di Caritas Europa affinché l’Unione vigili sui negoziati di pace. «Mentre continuiamo a sostenere l’impegno Caritas in loco e le comunità degli ucraini in Italia – aggiunge – ci uniamo al Santo Padre nella preghiera per le vittime e nel chiedere che non si abbandoni la via del dialogo e del negoziato».

Per il vice presidente di Caritas Europa e presidente di Caritas Ucraina Andrij Waskowwycz «il mantenimento della tregua è necessario al fine di far lavorare gli operatori umanitari in condizioni di sicurezza, permettendoci di assistere un maggior numero di persone, soprattutto le più vulnerabili. Occorre però anche sensibilizzare l’opinione pubblica affinché si intensifichino gli aiuti umanitari». 

27 marzo 2015