In Ucraina l’inverno uccide come i missili e i proiettili

La denuncia di Save the Children, che chiede alle parti di proteggere infrastrutture energetiche e strutture civili. Intanto le temperature sono scese fino a -15°C

Da una parte le temperature gelide, scese in questo mese, in alcune zone, fino a -15°C. Dall’altra i blackout giornalieri che durano fino a 12 ore. In Ucraina è sempre più difficile sopravvivere alla guerra durante questo inverno. E le famiglie ricorrono a misure sempre più disperate. A denunciarlo è Save the Children, attiva nel Paese dal 2014, che nelle aree dove si combatte sta distribuendo abbigliamento invernale per bambini, coperte, stufe e carburante.

Le interruzioni di corrente, riferiscono dall’organizzazione, stanno costringendo le persone in alcune parti del Paese a sciogliere la neve per avere l’acqua, lasciare il cibo sui balconi invece che nei frigoriferi e riscaldare i mattoni per ottenere un po’ di calore. A seguito di un’escalation di attacchi avvenuta lo scorso ottobre, secondo il governo ucraino, metà della capacità di generare energia in Ucraina e circa il 40% delle reti sono state danneggiate. I tagli all’elettricità interessano ora l’intero Paese e vanno dalle 8 alle 12 ore al giorno, mentre neanche la morsa del freddo pare dare tregua.

Lo racconta Larysa – nome di fantasia, per ragioni di sicurezza -, 68 anni, una nonna che risiede da sola a Bucha dopo che i suoi figli e nipoti sono fuggiti dal Paese, che ora mette i mattoni in un forno a gas e poi li utilizza in casa per riscaldarsi. «A volte non c’è luce per 14 ore. E quando non c’è luce, non abbiamo riscaldamento – spiega -. Accendiamo il forno a gas ed è così che ci teniamo al caldo. Il forno è acceso 24 ore su 24. Pagherò di più per il carburante, ma cos’altro posso fare? Preferisco pagare il carburante piuttosto che ammalarmi».

Gli attacchi contro le infrastrutture energetiche di metà dicembre hanno lasciato metà delle regioni senza elettricità, con conseguenti interruzioni di acqua e riscaldamento per quasi tre giorni. Mentre gli ospedali e le scuole hanno la priorità per l’approvvigionamento energetico, molti gestiscono ancora generatori a carburante per garantire che siano stabili e funzionanti. Save the Children riferisce anche la testimonianza del direttore dell’ospedale distrettuale nell’oblast di Sumy: «Un bambino che nasce in questo clima rigido ha bisogno di una protezione speciale. Se l’ospedale si raffredda – a causa di un’interruzione di corrente -, possiamo operare solo per poche ore al giorno. Dopodiché, potremo solo prestare i primi soccorsi e attendere l’evacuazione». In quest’ospedale, che serve circa 600 pazienti al giorno, nascono quasi 400 bambini ogni anno. Save the Children l’ha aiutato ad acquistare e installare una caldaia a combustibile solido per mantenere caldi i reparti, le unità operative e le sale parto durante le emergenze.

Nelle parole di Sonia Khush, direttore di Save the Children nel Paese, «le persone in Ucraina stanno affrontando forse l’inverno più difficile della loro vita e molti genitori stanno lottando per mantenere i propri figli al caldo in case semidistrutte, senza elettricità o riscaldamento, tra continue interruzioni di corrente e ostilità in corso. È una questione di vita o di morte se le famiglie non possono riscaldare le loro case. In vista di questo inverno – prosegue -, Save the Children ha moltiplicato i suoi sforzi per fornire un’assistenza cruciale in denaro, articoli per il riscaldamento e per il restauro di case, scuole e ospedali. Ma finché gli attacchi contro le infrastrutture energetiche continueranno, questo inverno potrebbe essere tanto devastante per i bambini e le famiglie sfollate in Ucraina quanto i missili e i proiettili di artiglieria».

La richiesta dell’organizzazione alle parti in conflitto allora è quella di «rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani» e di «garantire che le infrastrutture energetiche e le strutture civili, come case, scuole e ospedali, siano protette dagli attacchi». Nel frattempo, per aiutare a mantenere al caldo le famiglie ucraine quest’inverno Save the Children e i partner locali stanno fornendo ai nuclei sfollati alloggi, cibo, denaro, carburante, supporto psicologico e kit igienici e per neonati.

26 gennaio 2023