In Ucraina già oltre 14mila le vittime civili

A tracciare il bilancio è l’Onu, che parla di almeno 121 minori uccisi. L’Europa accusa Mosca e pensa a nuove sanzioni e a un maggiore sostegno militare all’Ucraina. La Russia nega la strage di Bucha

I civili uccisi dall’inizio del conflitto in Ucraina sono almeno 1.417: lo ha reso noto oggi, 4 aprile, il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, riferendo di decessi «verificati» e sottolineando che il bilancio delle vittime potrebbe essere «significativamente più grave». Secondo l’organismo, dal 24 febbraio a perdere la vita sono stati almeno 121 minori. Restano però da aggregare e certificare dati in arrivo dalle città di Mariupol e Irpin, entrambe teatro di combattimenti da settimane.

A segnare la giornata di ieri sono state le richieste di un’indagine su quanto accaduto a Bucha, una località a 30 chilometri a nord-ovest della Capitale Kiev dalla quale le forze russe si sono ritirate la settimana scorsa. Dopo la diffusione di immagini e video di civili uccisi, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto «profondamente scioccato» e ha chiesto un’inchiesta che «accerti davvero le responsabilità».

La procuratrice generale dell’Ucraina Iryna Venediktova ha riferito che nelle aree a nord di Kiev dalle quali le forze russe si sono ritirate sono stati ritrovati i corpi di 410 civili uccisi. Secondo Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, foto e video delle vittime a Bucha sono state invece «ordinate» dagli Stati Uniti, definiti insieme con la Nato «maestri della provocazione». Le denunce di crimini a nord di Kiev hanno spinto alcuni dirigenti europei a chiedere un inasprimento delle sanzioni contro la Russia o un aumento del sostegno militare all’Ucraina.

Il ministro della Difesa tedesco Christine Lambrecht ha detto che «ci deve essere una risposta» e che l’Ue dovrebbe cominciare a discutere uno stop all’import di gas russo. Secondo il presidente polacco Andrzej Duda, ai «difensori dell’Ucraina» oggi servono «soprattutto tre cose, ovvero armi, armi e ancora più armi».

4 aprile 2022