In Turchia «escalation della campagna repressiva»

La denuncia di Amnesty Intrernational: «Oltre 80 persone, tra cui il sindaco di Istanbul, sono state arrestate all’alba del 19 marzo, nell’ambito di indagini su casi di “corruzione”»

«Oltre 80 persone, tra le quali il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu, sono state arrestate all’alba del 19 marzo, nell’ambito di indagini su casi di “corruzione” e di “terrorismo” che coinvolgono un centinaio di indiziati». La denuncia arriva da Amnesty International, che aggiunge: «A questa escalation della campagna repressiva in atto da parte delle autorità turche si aggiungono i mandati d’arresto per i presidenti dei municipi di Şişli e Beylikdüzü, sempre a Istanbul, quattro giorni di divieto totale di proteste, difficoltà ad accedere X, YouTube, Instagram e TikTok, la sospensione delle linee della metropolitana di Istanbul e la chiusura delle strade del centro della città».

Nelle parole di Dinushika Dissaayake, vicedirettrice di Amnesty International per l’Europa, «queste azioni rappresentano un salto di qualità nella massiccia repressione in corso contro il dissenso pacifico e il principale partito di opposizione, il Partito repubblicano del popolo, proprio mentre si attendeva che il sindaco di Istanbul annunciasse la sua candidatura alle elezioni presidenziali». Non solo: alla vigilia dell’arresto, il 18 marzo, l’Università di Istanbul ha annunciato l’annullamento della laurea di Ekrem İmamoğlu, che è una delle condizioni di ammissibilità della candidatura alla presidenza della Turchia. Le primarie del Partito repubblicano del popolo, nel corso delle quali il sindaco di Istanbul avrebbe con ogni probabilità formalizzato la sua candidatura, sono previste il 23 marzo.

«L’uso arbitrario delle già vaghe norme anti-terrorismo per arrestare e indagare oppositori – sono ancora le parole di Dissanayake – non è una novità, ma gli ultimi arresti e le restrizioni in corso rappresentano un’allarmante intensificazione della campagna in atto contro oppositori o persone percepite tali, oltre che un ulteriore soffocamento della capacità della società civile di esercitare i diritti alla libertà di espressione, di associazione e di manifestazione pacifica. Il drastico arretramento della tenuta dei diritti umani nell’ultimo decennio – conclude – ha aperto la strada a un livello d’impunità per le violazioni che va contrastato».

20 marzo 2025