In Turchia e Siria 4 milioni di bambini senza istruzione per il sisma

La denuncia del portavoce di Unicef Italia Iacomini: «Potrebbe incidere sugli effetti collaterali già gravi derivanti dal terremoto». L’Ue e il Fondo “Education Cannot Wait”

Mentre continua la conta dei morti e dei danni in Turchia e Siria, colpite il 6 febbraio scorso da un terremoto devastante, dall’Unicef si alza un altro allarme, relativo alla distruzione delle scuole. «Nelle regioni del Sud della Turchia, a causa del sisma, quasi 4 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione», dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia. Nelle parole di Iacomini, «in un periodo terribile in cui questi poveri piccoli hanno perso tutto, non avere la possibilità di studiare e apprendere insieme ai loro compagni potrebbe incidere in maniera significativa sugli effetti collaterali già gravi derivanti dal terremoto».

Nella giornata di ieri, intanto, 16 febbraio, la Commissione europea e gli Stati membri dell’Ue, in qualità di Team Europa, si sono impegnati a investire 313 milioni di euro in Education Cannot Wait, il Fondo globale delle Nazioni Unite «che fornisce ai bambini vulnerabili colpiti dalla crisi un sostegno educativo immediato e a lungo termine». L’Unione europea ed Education Cannot Wait «lavorano entrambe – si legge in un comunicato diffuso da Bruxelles – per promuovere l’accesso a un’istruzione di qualità per i bambini più trascurati e cercano di rendere più efficaci e sostenibili gli investimenti nell’istruzione colmando il divario tra azioni umanitarie e azioni di sviluppo, in linea con gli impegni presi in sede Vertice sulla trasformazione dell’istruzione».

17 febbraio 2023