In Sud Sudan è allarme malaria tra i bambini all’ospedale di Aweil
Lo fa sapere Medici senza Frontiere: a settembre, fino a 400 i ricoveri nel reparto pediatrico per casi gravi. Più del doppio rispetto al settembre dell’anno precedente
In Sud Sudan è allarmante il numero di bambini affetti da malaria grave che sono stati ricoverati negli ultimi tre mesi all’ospedale di Aweil, struttura supportata dai team di Medici senza frontiere (Msf) nello Stato di Northern Bahr el Ghazal. Dopo un primo aumento dei ricoveri a giugno, a settembre sono stati fino a 400 i bambini ricoverati nel reparto pediatrico per malaria grave, vale a dire più del doppio rispetto al settembre dell’anno precedente, avverte Msf.
«Ogni anno, durante la stagione delle piogge, ad Aweil si registra un’impennata dei casi di malaria. Per questo motivo facciamo attività di prevenzione stagionale per decine di migliaia di bambini, apriamo centri di test e trattamento in modo che le persone possano essere rapidamente diagnosticate e ricevere cure, e creiamo un reparto per la malaria all’interno dell’ospedale con 72 posti letto. Tuttavia, quest’anno abbiamo affrontato una situazione eccezionale e l’ospedale è stato completamente sopraffatto» afferma Mamman Mustapha, capomissione di Msf in Sud Sudan. «Anche se a settembre abbiamo aumentato a 94 il numero di letti del reparto malaria, non è stato sufficiente per far fronte all’aumento dei ricoveri e molti pazienti sono stati curati nei corridoi. Solo nell’ultimo mese, abbiamo ricoverato ogni giorno in media 43 bambini affetti da forme gravi di malaria, molti dei quali hanno avuto bisogno di trasfusioni di sangue. Da settembre, abbiamo effettuato circa 14 trasfusioni di sangue per la malaria al giorno e un numero giornaliero medio di 140 bambini ricoverati. Sono statistiche terribili. Non dovrebbe accadere che così tanti bambini finiscano in ospedale con forme avanzate di malaria quando questa può essere facilmente curata in una clinica».
Tra gli 11.600 pazienti che hanno ricevuto il trattamento per la malaria nell’ospedale di Aweil tra gennaio e settembre, oltre 8mila, ovvero più di due terzi, sono stati trattati solamente tra luglio e settembre. Anche al di fuori dell’ospedale i casi di malaria sono aumentati e una delle ragioni principali è l’arrivo anticipato delle piogge che hanno portato a estese alluvioni per molti più mesi del solito. Quest’anno, oltre un milione di persone sono state colpite dalle alluvioni in Sud Sudan e lo Stato del Northern Bahr el Ghazal è uno dei più colpiti. Inoltre, il quasi collasso del sistema di assistenza sanitaria di base e la conseguente mancanza di accesso alle cure a domicilio ha portato più bambini del solito a dover essere ricoverati in ospedale per sopravvivere. Negli ultimi due anni, molte cliniche di assistenza sanitaria primaria nel Northern Bahr el Ghazal sono state colpite da tagli ai finanziamenti che le hanno lasciate senza medicinali e senza personale, e le poche strutture rimaste aperte hanno poche forniture disponibili a causa dell’inatteso aumento dei casi di malaria.
«Nelle ultime settimane sono state rifornite le cliniche di Northern Bahr el Ghazal, ma i ritardi sono costati vite umane e, dato che la stagione della malaria non è ancora finita, molti altri bambini si ammaleranno e finiranno in ospedale a meno che non si intervenga subito per migliorare l’accesso delle persone alle cure di base», spiega Mustapha di Msf. «Nell’ultima settimana abbiamo aggiunto altri posti letto in ospedale per cercare di ridurre il sovraffollamento nei corridoi e abbiamo aperto un settimo centro di test e trattamento che funziona 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma sono necessari molti più centri di test e trattamento nelle comunità più a rischio, in modo che i bambini possano essere curati sul posto prima che le loro condizioni si deteriorino e il trattamento ospedaliero diventi l’unica opzione che permetterà di salvare le loro vite».
Quest’anno il Sud Sudan ha ricevuto le prime dosi di vaccino R21 contro la malaria, segnando un importante traguardo nella lotta del paese contro la malattia. Medici senza frontiere sta supportando il ministero della Salute del Sud Sudan per diffondere questo vaccino e spera che, con una maggiore copertura, si riesca a controllare l’impatto della malattia nei prossimi anni.
13 novembre 2024