In Siria oltre il 75% dei bambini nato in guerra
L’Unicef fa il punto dopo la recente ondata di violenza nelle zone costiere. La direttrice generale Russell: «Lavorare con urgenza perché, ovunque si trovino, possano reclamare un’infanzia»
Almeno 13 bambini, tra cui un neonato di 6 mesi, sono morti in questo mese in Siria, a causa della recente ondata di violenza nelle zone costiere. Almeno 5 milioni di piccoli sono ancora a rischio a causa dei residuati bellici esplosivi, con quasi 300mila ordigni letali sparsi nel Paese. Più del 40% delle circa 20mila scuole del Paese rimane chiuso, lasciando oltre 2,4 milioni di bambini fuori dalle aule e più di 1 milione a rischio di abbandono scolastico. Piùù di 500mila bambini sotto i cinque anni infine soffrono di malnutrizione pericolosa per la vita.
Sono i numeri con cui l’Unicef “racconta” la Siria attuale dopo 14 anni di conflitto durante i quali si stima siano nati oltre 8,7 milioni bambini (il 75% dei 10.5 milioni totali). «Anni di guerra e violenza hanno sconvolto le vite dei bambini siriani, molti dei quali hanno dovuto affrontare una vita di difficoltà – dichiara la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell -. Dobbiamo lavorare con urgenza per garantire che ogni bambino del Paese, ovunque si trovi, possa reclamare un’infanzia, l’accesso all’apprendimento e una vita libera dalla violenza e dalla paura».
Nell’analisi dell’Unicef, al momento la situazione umanitaria generale rimane disastrosa per i bambini in tutta la Siria, dove nove persone su dieci vivono al di sotto della soglia di povertà e molte famiglie sono costrette a ricorrere a misure disperate, tra cui il lavoro minorile e il matrimonio precoce per le ragazze. La capacità operativa di fornire acqua potabile nei 14 governatorati del Paese, denuncia l’organizzazione umanitaria, è inferiore al 50% e scende al 23% nei periodi in cui non è disponibile l’elettricità. Nel frattempo, il 70% di tutte le acque reflue viene scaricato nell’ambiente senza essere trattato, creando una combinazione pericolosa per i bambini.
Alla recente conferenza dei leader mondiali a Bruxelles “Standing with Syria”, l’Unicef ha chiesto «un approccio alla ripresa e alla ricostruzione della Siria incentrato sui bambini», che include «protezione immediata dei bambini e dei servizi essenziali, tra cui scuole, ospedali e infrastrutture idriche; investimenti nell’istruzione, per garantire che ogni bambino abbia accesso a un apprendimento sicuro, inclusivo e di qualità; un più ampio accesso umanitario per fornire assistenza vitale ai bambini che hanno bisogno di aiuto; sostegno internazionale costante per una ripresa inclusiva e per la ricostruzione di sistemi essenziali, dalla sanità all’acqua e ai servizi igienici, per stabilizzare la fragile situazione».
Nelle parole di Russell, «questo è un momento di speranza e di grande responsabilità. È il momento di agire con decisione per ricostruire, proteggere e investire nel futuro di ogni bambino, in ogni comunità del Paese».
26 marzo 2025