In Siria «oltre 280mila bambini intrappolati in aree sotto assedio»

L’allarme lanciato dall’Unicef: «I leader politici devono trovare un modo per porre fine a questo conflitto con una soluzione diplomatica»

L’allarme lanciato dall’Unicef: «I leader politici devono trovare un modo per porre fine a questo conflitto con una soluzione diplomatica»

«Sono arrivate allarmanti notizie di attacchi multipli su case e ospedali che hanno ucciso almeno 11 bambini a Idlib e Hama. Mentre i leader del mondo si riuniscono per discutere sul futuro della Siria e della regione, questo attacco dovrebbe essere un duro monito sulle parti in conflitto in Siria che continuano palesemente ad ignorare i diritti e la protezione dei bambini». È quanto dichiara Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.

«La realtà quotidiana per i bambini della Siria è molto triste. I bambini continuano a pagare il prezzo più alto di un conflitto violento che non hanno voluto. L’anno scorso è stato l’anno in cui è morto il maggior numero di bambini da quando il conflitto ha avuto inizio. Pensavamo che le violenze non potessero peggiorare, invece nelle ultime settimane, anche oggi, le violenze sono aumentate e continuano ad Al Raqqa, Damasco e Aleppo. I bambini continuano a vivere sotto terribili attacchi. Oltre 280 mila sono intrappolati in aree sotto assedio, senza alcun tipo di aiuto umanitario. Circa il 70% dei bambini sotto assedio vivono nell’area Orientale di Ghouta dove non esistono né protezione né accesso ai servizi di base».

«In Siria, i bambini hanno visto operatori umanitari, dottori e insegnanti rischiare le proprie vite per fare il proprio lavoro. Questi eroi di cui nessuno parla hanno sfidato proiettili e bombe per svolgere le lezioni a scuola, curare i feriti e proteggere i civili. Ma raramente abbiamo visto lo stesso impegno e coraggio da leader politici in tutto il mondo che non sono riusciti a porre una fine a questa guerra».

«Negli anni, il generoso contributo dei donatori è stato fondamentale per rendere le vite dei bambini siriani poco più sopportabili. Dopo la conferenza di Londra dello scorso anno, 650 milioni di dollari sono stati impegnati per l’istruzione: soddisfacendo uno dei desideri dei bambini. In questo modo oltre mezzo milione di bambini siriani hanno potuto ricevere un’istruzione. Dobbiamo fare molto di più. I Leader politici devono unirsi per porre fine a questo conflitto con una risoluzione diplomatica. Inoltre è necessario un grande supporto dalla comunità internazionale per aiutare la popolazione siriana e le comunità ospitanti. Ogni centesimo speso è un investimento per il futuro della Siria».

Questa settimana, «ho parlato con Saja, 13 anni, di Aleppo, costretta a scappare per 7 volte. Saja ha un solo desiderio: che la guerra in Siria finisca così che possa vivere senza preoccupazioni e in pace. Non ascoltare i bambini della Siria mette a rischio molto più del loro futuro: mette a rischio il futuro della regione e di tutto il mondo».

6 aprile 2017