In Sicilia il XXIII Master Fisc intitolato a “Monsignor Alfio Inserra”

Centocinquanta gli operatori dell’informazione arrivati da tutte le diocesi d’Italia a Ragusa per prendere parte al seminario di aggiornamento professionale organizzato dalla Federazione italiana settimanali cattolici. Il presidente Zanotti: «Consumare le scarpe»Dedicata al tema “Raccontiamo i migranti” l’edizione numero 23 del seminario di aggiornamento professionale “Monsignor Alfio Inserra” per gli operatori delle testate Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in corso da ieri, giovedì 18 settembre, a Ragusa. Alla presenza di 150 operatori dell’informazione provenienti da tutte le diocesi d’Italia, dopo i saluti introduttivi del vescovo Paolo Urso e del direttore dell’Ufficio comunicazione sociali Gian Piero Saladino, si sono alternati al tavolo dei relatori, moderato dal delegato regionale Fisc Giuseppe Vecchio, il sociologo Salvo Squillaci, il direttore della Caritas di Noto, Maurilio Assenza, e il presidente nazionale Fisc Francesco Zanotti.

Per Squillaci, «parlare di migranti rischia di diventare un luogo comune; ogni giorno ci capita di vedere sui media immagini strazianti che ci colpiscono sul momento, ma poi si dimenticano facilmente». È necessaria invece una «riflessione più approfondita sul fatto che viviamo nel tempo della dissolvenza dei confini, del multiculturalismo e della convivenza di più religioni diverse». Vale a dire, nel temo della diversità, «condizione di cui abbiamo inconsciamente paura». E così «la soluzione immediata diventa l’attacco, a cui segue uno stigma pregiudizievole e denigratorio verso i migranti». Di qui l’urgenza di «recuperare il valore dell’altro» e la preziosità del suo contributo, «costruendo cattedrali di umanità».

Nelle parole del direttore della Caritas di Noto Maurilio Assenza, il ricordo dei 45 migranti morti il 1° luglio scorso nel loro tentativo di raggiungere le coste di Pozzallo. «Dimentichiamo troppo spesso – ha puntualizzato – che il Mediterraneo non è solo uno spazio d’acqua ma una culla di civiltà e religioni, purtroppo ormai puntellata di croci». Proprio per questo, ai giornali cattolici spetta il compito di risvegliare le coscienze, «superare la semplice cronaca e le false notizie e accompagnarle a giuste riflessioni».

«Voce del territorio e di chi non ha voce; luogo di confronto e di scambio di idee». Così li ha definiti il presidente Fisc Francesco Zanotti, invitandoli a «mettersi sempre dalla parte degli ultimi, che in questo caso sono i migranti». Per Zanotti infatti i giornalisti cattolici «sono chiamati a consumare le scarpe, andare a vedere e raccontare». Senza dimenticare che «c’è un tempo per parlare e un tempo per riflettere e fare silenzio», specie di fronte alle immani tragedie dell’immigrazione.

19 settembre 2014