In scadenza in Ue 55 milioni di dosi di vaccino anti Covid. «Potevano essere donate»
La denuncia di Oxfam ed Emergency, alla vigilia del summit tra i leader dell’Unione europea e dell’Unione africana, a Bruxelles il 17 e 18 febbraio
Entro la fine di febbraio l’Unione europea dovrà buttare 55 milioni di dosi di vaccini Covid, perché in scadenza, mentre all’Africa ne ha donate appena 30 milioni dall’inizio dell’anno. Nel frattempo in Africa, a causa della scarsità di vaccini, appena l’11% della popolazione ha ricevuto le prime due dosi e dall’inizio dell’anno si stima che almeno 250mila persone siano morte a causa del virus: quasi 7mila al giorno. La denuncia arriva da Oxfam ed Emergency, membri della People’s Vaccine Alliance, alla vigilia del summit tra i leader dell’Unione europea e dell’Unione africana, in programma a Bruxelles il 17 e 18 febbraio.
L’Ue, ricordano le due organizzazioni, è il maggior esportatore di vaccini al mondo ma solo l’8% è andato all’Africa. Qui, oltretutto, nel 2022 BioNTech produrrà meno dosi di quante ne escano in un mese dagli stabilimenti tedeschi. Nel frattempo il Covax – l’iniziativa dell’Organizzazione mondiale che avrebbe dovuto garantire l’accesso ai vaccini nei Paesi in via di sviluppo, che era stata sostenuta dalla Ue con 3 miliardi di euro – sta facendo i conti con la mancanza di finanziamenti da parte dei Paesi donatori, dopo aver mancato l’obiettivo di vaccinare il 20% della popolazione dei Paesi più poveri entro la fine del 2021. Ad oggi, riferiscono, Covax ha consegnato 1,18 miliardi di dosi a fronte dei 2 miliardi che si era impegnato ad inviare entro fine anno. Il tutto, mentre la sola Germania ha incassato 3,2 miliardi di euro di entrate fiscali da BioNTech, l’azienda che, insieme a Pfizer, aveva ricevuto 2,5 miliardi di dollari dei contribuenti, già prima di ricevere l’autorizzazione all’uso di emergenza dei vaccini.
16 febbraio 2022