In piazza per difendere la vita, «che va sempre tutelata»

Oltre 100 le associazioni che hanno aderito alla manifestazione nazionale del 21 maggio. Il saluto del Papa: «La vita è un dono di Dio, sempre sacra e inviolabile». Le testimonianze

I colori della bandiera italiana con un cuore e una spunta, il simbolo della scelta. La scelta è quella «della vita, che va sempre tutelata dal concepimento fino alla sua morte naturale». Sono le parole di chi è sceso per le strade di Roma, sabato 21 maggio, per la manifestazione nazionale “Scegliamo la Vita”, alla quale hanno aderito oltre 100 associazioni prolife italiane e che ha portato in piazza migliaia di persone, ben 40mila secondo gli organizzatori, che in corteo sono partiti da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni in Laterano. Al centro della manifestazione, le tematiche dell’aborto, dell’eutanasia e dell’obiezione di coscienza, ma anche la richiesta di misure a sostegno della maternità, della natalità, delle cure palliative e degli hospice. Un evento che ieri, 22 maggio, durante il Regina Coeli, è stato salutato da Papa Francesco. «Purtroppo, negli ultimi anni – le parole del pontefice – c’è stato un mutamento della mentalità comune e oggi siamo sempre più portati a pensare che la vita sia un bene a nostra totale disposizione, che possiamo scegliere di manipolare, far nascere o morire a nostro piacimento. Ricordiamo che la vita è un dono di Dio! Essa è sempre sacra e inviolabile».

«Abbiamo testimoniato come l’impegno del popolo italiano per la vita sia impellente e carico di responsabilità», ha affermato uno dei due portavoce dell’evento, Massimo Gandolfini, leader del Family Day. «Non esiste né destra né sinistra – ha dichiarato – quando si tratta di vita e di famiglia ed è quindi necessario impegnarsi per un mutamento di valori e per promuovere la bellezza dell’unione familiare, la genitorialità e la custodia dei più deboli». Nelle parole dell’altra portavoce Maria Rachele Ruiu, membro dell’associazione Pro Vita & Famiglia, «accogliere, generare, educare, curare e accompagnare una vita è un bene per tutti. Dobbiamo ripartire dall’alleanza tra uomo e donna – ha aggiunto -, per stare accanto alle donne soprattutto quando si trovano ad affrontare una gravidanza difficile o indesiderata. Solo così potranno accogliere nuove vite senza ricorrere, per forza, all’interruzione di gravidanza».

Lungo le strade della Capitale, poi, spazio a una vera e propria «festa» fatta di colori, bandiere, palloncini, ma anche canti e balli. Molti i sacerdoti e i religiosi presenti, ma anche tante famiglie con bambini provenienti da varie parti d’Italia, laici, fedeli di altre confessioni e atei. Dal palco di San Giovanni, invece, la musica con il concerto del gruppo rock cristiano “The Sun” e le testimonianze di chi ha scelto la vita nonostante difficoltà economiche, sociali o di salute. Come Maya, che a 17 anni ha scoperto di essere incinta: «Tutti dicevano che sarebbe stata una rovina per la mia vita e che ero io quella sconsiderata e incosciente». Ora, invece, di bambini ne ha quattro con il marito Marco, «che dopo qualche anno mi ha accolto nonostante i primi due figli non fossero i suoi» ed è anche riuscita a laurearsi e a trovare un lavoro. Oppure Giuditta, che oggi ha cinque figli. Lei e il marito Jacopo non hanno rinunciato, però, ad accogliere anche un’altra vita, quella di un bambino che i medici avevano annunciato come spacciato prima ancora di nascere. «Il piccolo – hanno raccontato – è invece nato vivo e ha potuto conoscere i suoi fratelli e i parenti per 40 minuti. Sappiamo di aver fatto la scelta giusta, perché abbiamo dato una chance alla vita e anche se solo per pochi minuti la vita vince sempre». Infine, l’annuncio per il prossimo anno: appuntamento al 20 maggio 2023.

23 maggio 2022