In piazza con i pellegrini: tra controlli e preghiere

In 70mila a San Pietro per l’apertura dell’Anno Santo della misericordia. Una folla composta e silenziosa ha partecipato alla liturgia

In 70mila a San Pietro per l’apertura dell’Anno Santo della misericordia. Una folla composta e silenziosa ha partecipato alla liturgia

Ordinati, infreddoliti e pronti ad affrontare con un sorriso paziente una piazza San Pietro davvero blindata. Sono i fedeli e pellegrini accorsi per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del Giubileo della Misericordia, martedì 8 dicembre. Circa 70mila persone, secondo la Sala Stampa Vaticana, hanno sfidato le misure di allerta massima previste dal piano antiterrorismo per non mancare all’appuntamento iniziale dell’Anno Santo indetto da Francesco. Enorme il dispiegamento delle forze dell’ordine, oltre tremila. Transennate e pedonalizzate le vie limitrofe e serratissimi i controlli, con tre primi varchi d’accesso in via di Porta Angelica, viale della Conciliazione e largo del Sant’Uffizio, e il successivo passaggio attraverso i metal detector per accedere alla Piazza.

Nonostante ciò, il sorriso non scompare. I pellegrini sanno bene che sono misure necessarie e dalle 6.30, orario di apertura dei varchi in piazza San Pietro, continuano ad arrivare incessantemente fino alle 10. «Ci tenevo tanto ad essere qui: un po’ di paura c’è, ma ho visto tanta polizia e poi credo nella Provvidenza», racconta Anna Sanassi, 73 anni, arrivata con un folto gruppo dalla provincia di Pavia. Beniamino Molteni, della provincia di Como, insieme ai fratelli del Cenacolo degli Apostoli della Pace alle 8 ha già recitato due rosari.

Alle 9.25, mentre ancora la piazza si riempie, ha inizio la solenne celebrazione eucaristica. Una voce invita a entrare nel clima di preghiera senza innalzare cartelli né sventolare bandiere. Così l’ordine con cui i fedeli hanno vissuto le operazioni dei controlli si trasforma in un modo molto composto di vivere la liturgia. Di tanto in tanto, quando la pioggia fa capolino, si avvistano delle colorate chiazze di ombrelli qua e là. Per il resto, i fedeli ritmano la loro partecipazione con applausi. Particolarmente lungo quello che segna l’abbraccio e il bacio tra Francesco e il predecessore Benedetto XVI, poco prima dell’apertura della Porta Santa. Un’immagine commovente regalata dalla regia di Wim Wenders, scelto dal Centro Televisivo Vaticano per curare la diretta.

L’evento della cerimonia inaugurale del Giubileo, oltre che per la presenza dei due Papi, passerà alla storia anche perché, per la prima volta, è stato trasmesso in mondovisione con la tecnologia Ultra HD 4K, in grado di garantire un patrimonio documentale di alta qualità. Dopo l’Angelus, i pellegrini finalmente si mettono in fila per raggiungere la Porta Santa. L’attesa sarà lunga, ma non è un problema. «Non è un sacrificio, ma è una gioia. Varcare questa soglia significa che noi dobbiamo essere portatori della misericordia del Signore. Questo è il nostro lavoro di cristiani» osserva Maria Cristina Guidetti, 64 anni, in pellegrinaggio a Roma con la sua parrocchia di Milano.

Suor Marianna Cortellino, giovane suora delle Oblate di San Giuseppe in via Urbana, la Porta Santa l’ha già attraversata. «È stato un momento molto emozionante. Poi – ricorda – quando il Papa si è avvicinato alla Porta Santa pregando è stato come se il cielo si fosse aperto: pioveva ma si è visto il sole splendere. Anche il cielo partecipa a questo Anno di Misericordia». Un periodo che vedrà impegnati, oltre alle forze dell’ordine, anche numerosi volontari. Tantissimi quelli che hanno prestato la loro assistenza sanitaria: dalla Croce rossa alla Protezione Civile, dall’Ordine di Malta e le Misericordie all’Ares.

«Il bilancio di questa giornata è molto positivo: abbiamo fatto circa 20 soccorsi, tutti codici verdi e solo un ricovero», racconta a evento concluso Annamaria Matarese, responsabile maxi emergenze di Ares (Regione Lazio), che ha coordinato sei ospedali da campo dislocati tra la piazza e via della Conciliazione, ambulanze e volontari. Poderoso anche lo sforzo dell’Unitalsi, con una postazione fissa in piazza Sant’Uffizio, circa 60 volontari e 200 persone disabili che hanno fatto richiesta di assistenza.

Attivo infine il Centro di accoglienza dei pellegrini in via della Conciliazione 7, in cui rivolgersi per ricevere informazioni sul programma giubilare, registrarsi per il percorso alla Porta Santa e ritirare il testimonium della partecipazione. La giornata si è conclusa con lo spettacolo serale “Fiat Lux: illuminating our common home”. Sulla facciata e sulla cupola di San Pietro sono state proiettate immagini d’autore molto suggestive ispirate al tema dell’enciclica di Francesco “Laudato sii”, alla misericordia, all’umanità, al mondo naturale e ai cambiamenti climatici.

 

9 dicembre 2015