In pensione la ricetta rossa, arriva la trascrizione via computer

Risparmi per oltre 1,5 milioni di euro. Coinvolti 4.800 medici di medicina generale, 800 pediatri di Libera scelta e le 1.500 farmacie del Lazio

Previsti risparmi per oltre 1 milione e 500mila euro. Coinvolti 4.800 medici di medicina generale, 800 pediatri di libera scelta, nonché tutte le 1.500 farmacie del Lazio

A partire da oggi, giovedì 1° ottobre, il Lazio dice addio alla ricetta rossa di carta, adottando in tutto il territorio la prescrizione online, già avviata in via sperimentale nella Asl di Viterbo dal 13 aprile scorso. Una fase pilota che «ha dato ottimi risultati», riferiscono dalla Regione: ha aderito il 95% dei medici e «la novità ha riscosso gradimento sia da parte dei cittadini sia dei prescrittori ed erogatori».  Ora, la prima fase riguarderà solo le prescrizioni farmaceutiche. Coinvolti 4.800 medici di medicina generale, 800 pediatri di libera scelte e tutte le 1.500 farmacie del Lazio. La seconda fase, dal 1° gennaio 2016, coinvolgerà anche la prescrizione di visite mediche.

In concreto, il medico effettua la prescrizione online connettendosi dal suo pc (in futuro anche tablet o smartphone) al sistema Sogei e rilascia al paziente un promemoria con un codice a barre da consegnare alla farmacia. Il farmacista quindi rileva attraverso un lettore ottico il codice fiscale del paziente e il farmaco prescritto, eliminando così ogni possibilità di errore. Il prossimo obiettivo sarà eliminare al più presto anche il promemoria, permettendo all’assistito di acquistare i farmaci di cui ha bisogno solo attraverso il tesserino sanitario. Tutto con una tracciatura informatica completa.

Riduzione dei costi, monitoraggio della spesa, eliminazione di ogni possibilità di errore (specie in raffronto alle ricette scritte a mano). Sono i vantaggi principali dell’innovazione, presentata ieri, mercoledì 30 settembre, nella sede della Regione dal governatore Nicola Zingaretti, insieme al coordinatore della Cabina di regia del sistema sanitario regionale Alessio D’Amato e alla direttrice della programmazione sociosanitaria Flori Degrassi. Il progetto comporta infatti la progressiva eliminazione dei 60 milioni di ricette “rosse” annue il cui acquisto presso la Zecca dello Stato comporta una spesa per la Regione pari ad oltre 1,5 milioni di euro all’anno. Risorse che verranno reinvestite per migliorare i servizi.

«Entro il primo trimestre del 2016 – ha dichiarato Zingaretti – vorremmo introdurre il fascicolo sanitario elettronico, a cominciare da una Asl o una grande azienda ospedaliera. Inizieremo a caricare il fascicolo sulla tessera sanitaria di ogni cittadino, riempiendo di contenuti il chip. Quindi in tasca si avrà la storia medica del cittadino, le sue prescrizioni, le sue operazioni». Una «grandissima rivoluzione» – le parole del governatore del Lazio -, che «aumenterà di molto la sicurezza». In più, «sarà rafforzata una banca dati che quotidianamente dirà quanti farmaci sono prescritti nel Lazio, quanti consumati e quindi rafforzerà politiche attive di controllo. E questo non tagliando ma ottimizzando la spesa».

1° ottobre 2015