In parrocchia si fa largo la creatività

Tante le iniziative per stare vicini alle comunità durante l’emergenza. Celebrazioni dalla chiesa in streaming e anche sul terrazzo della canonica. La solidarietà non si ferma. E dai fedeli arriva il "grazie" via Facebook

«La vostra vicinanza infonde speranza». «Grazie per il costante supporto». Questo il tono dei messaggi sulle pagine Facebook delle parrocchie romane dalle quali i sacerdoti celebrano, pregano e meditano in streaming. Dando libero sfogo alla creatività e supportati da tante applicazioni, i parroci portano la Chiesa tra la gente. Monsignor Andrea Celli, di San Pio X alla Balduina, accantona la realtà virtuale la domenica quando celebra dalla terrazza della canonica. «I fedeli partecipano alla liturgia dai loro balconi così è assicurata la prudenza e la vicinanza espressa anche attraverso la carità – spiega -. I giovani consegnano a domicilio alimenti e farmaci agli anziani soli ai quali spiegano anche come seguire dal lunedì al sabato i momenti di preghiera in streaming». Messa domenicale in terrazza anche a San Gregorio Magno alla Magliana, dove il parroco don Stefano Meloni è attento ai bisogni dei poveri e dei rom del campo di via Candoni. «Nel quartiere c’è molta solidarietà – afferma -; in queste settimane ancora di più la comunità è vicina alle fasce più deboli alle quali vengono consegnati a domicilio pacchi viveri e beni di prima necessità».

Don Antonio Fois, parroco di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, celebra in diretta alle 19.30 (la domenica anche alle 12). Per il parroco «questa situazione ha fatto emergere una “malattia” della pastorale, ossia l’aver trascurato l’evangelizzazione della Chiesa domestica. Quando la pandemia sarà cessata, uno degli obiettivi da perseguire dovrebbe essere rivalorizzare la preghiera in famiglia». Gli fa eco don Alessandro Di Medio, che propone sulla pagina Facebook di San Francesco Saverio alla Garbatella un fitto calendario di celebrazioni in streaming. «Ci sono criticità rispetto alla formazione del popolo di Dio – dice – ma il digiuno dei sacramenti a cui i fedeli sono chiamati in questa Quaresima porterà a una forte maturazione e a una crescita della consapevolezza di ciò che si vive e si celebra».

Tra la sofferenza di questi giorni «si trova anche la grazia», prosegue don Stefano Cascio, parroco a San Bonaventura da Bagnoregio. «In questo periodo – sottolinea – noi preti stiamo riscoprendo la fraternità sacerdotale e il digiuno eucaristico ha fatto rinascere nelle persone la fame dell’Eucaristia». Il presbiterio della parrocchia Santa Maria in Domnica (Celio) ha puntato su nuove modalità di interazione con i fedeli. «In tv, durante il giorno, vengono trasmesse varie celebrazioni – spiega il parroco don Sergio Ghio -. Abbiamo quindi pensato alla piattaforma per videoconferenza “Zoom” e alle videochiamate per rimanere in contatto con liceali, universitari, adulti e responsabili dei vari gruppi». Una parte della struttura giovanile della parrocchia, “Il Centro”, chiusa in questo periodo, è stata ceduta alla Caritas diocesana per far fronte all’emergenza coronavirus. «Questo periodo offre l’opportunità per riflettere che il tempo degli uomini può ritornare tempo di Dio», afferma ancora don Enzo Ferraro, di Santa Gemma Galgani a Monte Sacro, che ogni giorno carica in rete meditazioni sul Vangelo e la domenica celebra in streaming.

24 marzo 2020