In Libia liberati dai centri di detenzione 133 rifugiati, trasferiti in Niger

L’operazione dell’Unhcr, in coordinamento con le autorità libiche. Tra gli evacuati, 81 donne e bambini. Sono stati ospitati presso la struttura di transito e partenza fino alla conclusione degli accordi per la loro evacuazione

Tutto è avvenuto in coordinamento con le autorità libiche. Nella giornata di ieri, 6 dicembre, l’Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) ha trasferito 133 rifugiati dalla Libia al Niger, dopo averli ospitati presso una struttura di transito e partenza a Tripoli, inaugurata il martedì precedente. La maggior parte delle persone evacuate, tra cui 81 donne e bambini, si trovava in stato di detenzione in Libia, in 5 centri in diverse località, comprese Tripoli e alcune aree distanti anche 180 chilometri dalla Capitale.

Dopo aver ottenuto la liberazione, i rifugiati sono stati ospitati presso la struttura di transito e partenza fino alla conclusione degli accordi per la loro evacuazione. Si tratta del primo centro di questo genere nel Paese, che ha lo scopo di offrire ai rifugiati vulnerabili un luogo sicuro in cui stare mentre si cercano soluzioni più durature che possono includere il reinsediamento, il ricongiungimento familiare, il trasferimento in strutture di emergenza in altri Paesi, il ritorno in un precedente Paese d’asilo e il rimpatrio volontario.

«Con l’apertura di questo centro, in circostanze estremamente difficili, potenzialmente si potrebbero salvare vite umane – dichiara l’Alto Commissario delle Nazioni unite per i rifugiati Filippo Grandi -. Il centro garantisce protezione e sicurezza immediate ai rifugiati vulnerabili che necessitano di un’evacuazione urgente e rappresenta un’alternativa alla detenzione per centinaia di rifugiati attualmente intrappolati in Libia». La struttura è gestita dal ministero degli Interni libico, dall’Unhcr e da LibAid, nell’ambito di una serie di misure, spiegano dall’Unhcr, necessarie per offrire valide alternative ai pericolosi viaggi via mare intrapresi da rifugiati e migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

Considerando che in centri di detenzione sparsi in tutta la Libia sono trattenuti circa 4.900 rifugiati e migranti, tra cui 3.600 che hanno bisogno di protezione internazionale, il centro rappresenta un’alternativa alla detenzione dei più vulnerabili. Nella struttura – che «può ospitare fino a mille rifugiati vulnerabili individuati al fine dell’identificazione di soluzioni al di fuori dalla Libia» – l’Unhcr e i suoi partner forniscono protezione e assistenza umanitaria: alloggio, cibo ma anche cure mediche e sostegno psicosociale.  Sono inoltre disponibili spazi adatti ai bambini e personale specializzato nella protezione, al fine di garantire che i rifugiati e i richiedenti asilo ricevano assistenza adeguata. Il tutto, con il supporto dell’Unione europea e di altri donatori.

7 dicembre 2018