In Iraq 4 bambini uccisi da ordigni esplosivi

Altri due mutilati. La rappresentante Unicef: non si tratta di casi isolati. 52 in tutto i piccoli morti nel 2021 a causa di residuati bellici; 73 rimasti invalidi

Tre maschi e una femmina. Tutti bambini. Sono i piccoli morti nell’ultima settimana in Iraq, a causa di incidenti legati a ordigni esplosivi, in due differenti località. Incidenti nei quali altri due bambini sono rimasti mutilati. A denunciarlo è la rappresentante Unicef nel Paese, Sheema Sen Gupta, in una nota diffusa ieri mattina, 3 febbraio, esprimendo anzitutto «il suo profondo dolore e le sue condoglianze alle famiglie, agli amici e alle comunità dei bambini».

Gli incidenti si sono verificati nella provincia di Babel e a Baghdad, mentre i bambini stavano svolgendo faccende quotidiane come la raccolta della legna. Non si tratta purtroppo, osserva Sen Gupta, di «una perdita isolata di vite di bambini». Lo dimostrano i numeri: nel 2021 sono in tutti 52 i bambini rimasti uccisi e 73 quelli mutilati a causa di residuati bellici esplosivi e ordigni inesplosi. Per questo Unicef chiede «maggiori sforzi concertati per ridurre l’impatto crescente di questi esplosivi, soprattutto sui ragazzi, poiché il numero di bambini vittime è cresciuto del 67% rispetto al 2020 (79 bambini per quell’anno, di cui 61 maschi)».

La causa principale delle vittime tra i civili sono proprio i residuati bellici esplosivi. E i bambini sono particolarmente vulnerabili, anche a motivo della loro statura minore che li rende più propensi a ricevere il pieno impatto dell’esplosione, rendendola ancora più letale. L’Unicef, da parte sua, continua a lavorare per fornire assistenza alle vittime, servizi di orientamento alle cure mediche e supporto psicosociale quando necessario. Ma Sheema Sen Gupta esorta tutte le parti ad «accelerare ogni sforzo per rimuovere le mine esistenti e gli ordigni inesplosi e promuovere l’assistenza alle vittime» e a «sostenere il diritto dei bambini a un ambiente sicuro e protetto». Al governo dell’Iraq e alla comunità dei donatori, in particolare, il Fondo delle Nazioni Unite chiede di «sostenere l’aumento e la fornitura di attività di formazione sul rischio connesso agli ordigni esplosivi in modo che i bambini e altri membri della comunità ricevano una formazione nelle scuole e nelle comunità in tutte le aree precedentemente colpite dal conflitto in Iraq».

4 febbraio 2022