In Iraq 2 milioni di sfollati. L’appello dell’Unicef

Raccolti abiti invernali per oltre 200mila bambini nelle zone più difficili da raggiungere. Distribuite 7mila coperte termiche, ma ne servono ancora 200mila, oltre a 25mila stufe e 10mila kit ipotermici

È arrivato il gelo, nell’inverno dell’Iraq. E per gli oltre un milione di bambini che vivono da sfollati, in un Paese in cui le violenze non si fermano, le condizioni di vita già difficili si aggravano notevolmente. Stime ufficiali aggiornate al gennaio 2014 parlano di oltre 2,1 milioni di persone, «di cui oltre la metà bambini», sfollate in Iraq. La maggior parte di loro è fuggita al nord, dove le temperature in inverno spesso calano al di sotto dello zero. Le famiglie sfollate rifugiate in tende e altri rifugi informali, avverte l’Unicef, «hanno un limitato accesso ai servizi sanitari e sono particolarmente esposte ad assideramento, malattie e morte».

Proprio per questo dallo scorso mese di ottobre l’Unicef, con il supporto dei suoi partner compresi Mercy Corps, Relief International, Acted, Save The Children, DRC, NRC, Kurds, le Nazioni Unite e le Agenzie umanitarie, e grazie a donatori come KSA, ha fornito abiti invernali a oltre 200mila bambini che si trovano nelle zone più difficili da raggiungere. Questi kit per l’inverno contengono cappotti, cappelli, stivali e altri aiuti utili per affrontare le gelide temperature. Distribuite anche 7mila coperte termiche, sempre con l’obiettivo di raggiungere le comunità più vulnerabili, in particolare quelle che vivono ad elevate altitudini, dove il freddo e la neve arrivano presto: famiglie che vivono in edifici non finiti e nelle aree in cui un elevato numero di nuclei sfollati non ha ancora ricevuto assistenza.

«In condizioni in cui i bambini hanno sofferto, in molti casi per anni, per le violenze e l’esclusione dai servizi di base come l’istruzione, è intollerabile che non abbiano scarpe, cappotti o cappelli appropriati per il periodo invernale», denuncia Marzio Babille, rappresentante Unicef in Iraq. Di qui la scelta, da parte dell’Unicef, di orientare raccolta di informazioni sul campo e risorse per consegnare aiuti e servizi per la protezione anzitutto dei più vulnerabili. Non solo vestiti e coperte, ma anche 1.200 stufe, 460 estintori e circa 11.000 impermeabili per i quali si sta organizzando la distribuzione nelle scuole. Ancora, l’Unicef sta preparando gli edifici scolastici per l’inverno con isolanti e teli di plastica per prevenire danni causati da pioggia e inondazioni. Lo sviluppo d’infrastrutture per prevenire le inondazioni include anche la costruzione di impianti di drenaggio e la fornitura di impianti di riscaldamento ad energia solare per assicurare ai bambini acqua calda per il bagno. Tuttavia, per raggiungere gli oltre 200mila bambini che hanno ancora bisogno di aiuto, sono molte le necessità a cui far fronte. Su tutte, 200mila coperte, 25mila stufe e 10mila kit ipotermici. Per informazioni e per contribuire con una donazione: www.unicef.it.

14 gennaio 2015