In Ecuador, liberati 41 ostaggi

Il primo rapporto ufficiale sulle operazioni effettuate dopo l’escalation di violenza messo in moto dalle organizzazioni criminali. 5 “terroristi” uccisi; arrestati in 329

Resta in vigore, in Ecuador, lo stato d’emergenza proclamato dal presidente della Repubblica Daniel Noboa – con l’appoggio dell’ex presidente Rafael Correa -, in conseguenza dell’ondata di violenze innescata dalla criminalità organizzata in tutto il Paese dopo che il boss del narcotraffico Adolfo Macias (detto Fito) è evaso da un carcere di massima sicurezza a Guayaquil. Al momento è ricercato.

Nel frattempo, arriva il primo rapporto ufficiale sulle operazioni avviate per riportare l’ordine. Il capo del Comando congiunto, Jaime Vela, informa che le forze armate ecuadoriane hanno ucciso cinque «terroristi», li definisce, e ne hanno arrestati 329. Liberati anche 41 ostaggi. In più, un giudice ha disposto la custodia cautelare per reati di terrorismo per undici dei 13 sospetti arrestati per l’irruzione nella sede dell’emittente TC Television, presa d’assalto da un gruppo armato. Gli altri due detenuti, minori, sono stati inviati in un centro minorile, sempre con l’accusa di terrorismo, reato per il quale sono previste pene fino a 26 anni di reclusione, fino a 8 per i minori, informa il generale della polizia nazionale Cesar Zapata, ripreso da “Metroecuador”. Continua, insomma, la guerra del presidente Noboa – insediato appena due mesi fa – ai narcotrafficanti.

11 gennaio 2024