In Croazia la terra trema ancora

Dopo una notte all’aperto, nella mattina del 30 dicembre nuove scosse hanno colpito il Paese, reduce da 2 giorni di movimenti tellurici. Altre vittime

Dopo due giorni di movimenti tellurici, la terra trema ancora in Croazia. Questa mattina, 30 dicembre, dopo le 6 sono state registrate altre tre scosse: alle 6.15 con magnitudo di 4,7, alle 6.26 con 4,8, la più forte, e alle 6.29 con 3,9. L’epicentro è sempre nella stessa zona a 50 km sud-est di Zagabria e a 18 km dalla città di Sisak. Al momento il bilancio provvisorio è di 7 morti, decine di feriti e ingenti danni materiali.  Durante la notte, circa 150 persone di Sisak si sono rifugiate nei palazzetti dello sport della zona e i media locali informano che le persone continuano ad arrivare, specie dopo le nuove scosse di questa mattina. Le strutture sono gestite dalla Croce Rossa e qui viene distribuita acqua e cibo in scatola. Nel paesino di Glina invece, dove è registrato finora il maggior numero di vittime, gli abitanti hanno dormito nelle macchine. Molte delle case sono rase al suolo. E a complicare le cose c’è anche il meteo avverso, con le piogge che si sono verificate questa notte.

L’appello delle autorità locali ai cittadini è di aspettare e di non presentarsi tutti insieme perché l’organizzazione non è facile. La Croce Rossa croata ha lanciato un appello ai volontari che si stanno recando sul posto al fine di dare risposte coordinate perché le strade già bloccate dalle rovine diventano inaccessibili ai soccorritori. Intanto dall’Italia il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, d’intesa con il dipartimento della Protezione civile, ha disposto l’invio in Croazia di 100 tende per fronteggiare l’emergenza in atto e dare sostegno alle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione colpite dal terremoto. L’operazione, informano dal dipartimento, che rientra nell’ambito del Meccanismo europeo di protezione civile, è stata disposta a seguito della richiesta di assistenza internazionale formulata dalla Croazia alla Commissione europea. Le prime 50 tende, messe a disposizione dalla Regione Friuli Venezia Giulia, sono partite nella notte su convogli dell’Esercito. Nella giornata di oggi altre 50 tende, rese disponibili dalla regione Veneto, raggiungeranno la città di Petrinja.

30 dicembre 2020