In Congo nuove profanazioni di chiese e conventi

La condanna della Nunziatura apostolica e della missione Onu: «Il luoghi di culto appartengono a tutti. Chi li attacca colpisce i congolesi»

La condanna della Nunziatura apostolica e della missione Onu di stabilizzazione: «Il luoghi di culto appartengono a tutti. Chi li attacca colpisce i congolesi» 

Continuano le profanazioni di chiese cattoliche nella Repubblica Democratica del Congo, dopo gli assalti alla parrocchia di San Domenico a Limete, nella capitale Kinshasa il 19 febbraio, e al Seminario maggiore di Malole di Kananga, nel Kasai Centrale, il 18 febbraio (vedi Fides 21/2/2017). Secondo notizie pervenute all’Agenzia Fides, nella notte tra il 21 e il 22 febbraio sconosciuti hanno assalito e vandalizzato la parrocchia di Santa Maria di Lukalaba, nel Kasai Orientale, mentre un altro gruppo ha tentato di saccheggiare le parrocchie di Saint Robert Kansele e di Saint Albert le Grand a Mbuji-Mayi, ma la loro azione violenta è stata interrotta dall’arrivo della polizia.

A Lubumbashi (Haut-Katanga),
la parrocchia di Saint Kizito è stata presa d’assalto da alcuni sconosciuti che hanno tentato di dare fuoco all’entrata della chiesa con bidoni di benzina e pneumatici, hanno quindi rotto i vetri del luogo di culto e dell’adiacente scuola, che è stata anche saccheggiata. La stessa cosa è avvenuta nella parrocchia San Giovanni Battista nel quartiere di Gbadolite, e nel convento delle “Serve di San Giuseppe” nella stessa città.

La Nunziatura Apostolica nella Repubblica Democratica del Congo, la Conferenza Episcopale locale (Cenco) e la Missione Onu di Stabilizzazione nella Rdc (Monusco), hanno condannato gli atti vandalici contro le strutture della Chiesa. «I luoghi di culto appartengono a tutti. Chi li attacca colpisce un bene comune di tutti i congolesi» afferma un comunicato congiunto firmato da monsignor Louis Mariano Montemayor, Nunzio Apostolico a Kinshasa, da monsignor Marcel Utembi Tapa, arcivescovo di Kisangani e presidente della Cenco, e da Maman Sidikou, il diplomatico nigeriano a capo della Monusco, che chiedono la sospensione immediata di tali atti vandalici.

 

24 febbraio 2017