In Cei incontro con le 11 religioni presenti in Italia

La riunione organizzata nell’ambito del Cammino sinodale. Monsignor Olivero: «occasione per capire come essere a servizio della società italiana»

«Un incontro molto significativo». Così monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, ha riassunto la riunione svoltasi a Roma ieri, 27 giugno, con i responsabili di 11 religioni presenti in Italia. Organizzato nell’ambito del Cammino sinodale, l’incontro si è svolto nella sede della Conferenza episcopale italiana. «Mi ha decisamente emozionato vedere i rappresentanti delle religioni diffuse nel Paese, nelle loro diverse espressioni, seduti allo stesso tavolo a dialogare sul rapporto tra religione e spiritualità», ha commentato il vescovo in una nota.

La giornata si è sviluppata secondo il metodo della “conversazione spirituale”, a partire da alcune domande: “Religioni e spiritualità nel contesto della vita italiana di oggi. Quali sfide e quali opportunità?”; “Religioni e spiritualità al servizio della società italiana. Quali prassi generative?”; “Come possiamo metterci al servizio delle persone del nostro tempo, in Italia?”. «Abbiamo focalizzato la nostra attenzione – spiega monsignor Olivero – sull’umano, cercando di comprendere quale sia la ricerca spirituale degli uomini e delle donne di oggi e in che modo le religioni si lascino interpellare da questo fenomeno. Di fronte ad una differenza tra numero di credenti e numero di praticanti, ad un calo dell’appartenenza e, nello stesso tempo, ad un’adesione a varie ricerche spirituali, siamo chiamati ad una nuova autocomprensione. La sfida – ha aggiunto – è quella di capire in che modo i nostri riti, le nostre catechesi, la nostra iniziazione siano in grado di incrociare la ricerca spirituale di questo tempo».

L’incontro, conclude il presidente della Commissione episcopale, è stato anche occasione per «capire come essere a servizio della società italiana, come interagire con essa e come entrare nello spazio pubblico, senza interferire ma offrendo stimoli e sostegno; come aiutarci a diventare comunità generative e come aiutarci a creare coesione e fraternità; come riuscire a mantenere viva l’apertura alla trascendenza».

28 giugno 2023