In Campidoglio la salma di David Sassoli

Il feretro accolto dal sindaco Gualtieri insieme alla famiglia. Il presidente della Repubblica Mattarella e il premier Draghi tra i primi a rendere omaggio. Le voci dei politici. Il saluto dei cittadini, arrivati a centinaia. Il presidente Cei Bassetti: «aveva in sé i valori del Vangelo»

Una partecipazione corale e sincera ha fatto da cornice nella mattina di oggi, 13 gennaio, alla camera ardente per David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo scomparso nella notte tra il 10 e l’11 gennaio, all’età di 65 anni. Fra i primi ad arrivare in Campidoglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi, accompagnati dal primo cittadino della Capitale, Roberto Gualtieri, che aveva accolto il feretro insieme alla famiglia. A rendergli omaggio anche il presidente della Camera Roberto Fico e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Nel corso della mattinata sono stati tanti i rappresentanti del mondo politico, dell’informazione e dell’associazionismo che si sono recati nella sala della Protomoteca per dare l’ultimo saluto a un leader da tutti ricordato come un uomo di visione, strenuo difensore dei valori europei, sempre impegnato nella difesa del bene comune. «Abbiamo perso un grande presidente, una persona perbene e leale, al di là dei colori. Ci siamo sempre sostenuti per una comune visione della democrazia – le parole del vicepresidente del Partito popolare europeo Antonio Tajani, che lo ha preceduto nell’incarico alla guida del Parlamento europeo -. David ha sempre creduto nei valori e nella centralità della persona».

A testimoniare il loro cordoglio anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l’ex presidente del Consiglio e leader del Movimento cinque stelle Giuseppe Conte, arrivato con Goffredo Bettini, Massimo D’Alema, Walter Veltroni, l’ex presidente del Consiglio Mario Monti e una delegazione della Cgil. In seguito all’apertura al pubblico, sono arrivati anche il giornalista Gianni Riotta, il vicepresidente del Csm David Ermini, il quale lo ha descritto come «un europeista convinto, una persona eccezionale sia nella vita privata che istituzionale», e Gianni Letta, che, commosso, ha ricordato la passione di David per il giornalismo. «Iniziò a “Il Tempo” e io fui il suo primo direttore – ha raccontato -. Era un giovane giornalista pieno di curiosità, già allora aveva una apertura sociale e politica. Ha servito questo Paese in maniera esemplare facendo politica a servizio di un ideale e non di un interesse. Il cordoglio che l’Italia ha dimostrato da un capo all’altro della sua estensione geografica e dimensione politica indica che questo era vero».

Una mobilitazione che è segno di un entusiasmo per l’Europa e per «una buona e sana politica», come ha sottolineato il segretario del Partito democratico Enrico Letta, che si è stretto attorno ai familiari di Sassoli: «La migliore politica non se ne è andata, oggi ci fa il regalo di consegnarla a tutti noi», ha aggiunto, soffermandosi poi sul loro ultimo incontro a Bruxelles il 16 dicembre. «Siamo stati insieme lungamente parlando di progetti futuri: li porterò nel cuore».

Semplicità, coerenza, generosità ed empatia: questi i tratti principali di un uomo sempre aperto al dialogo, la cui formazione affonda nella tradizione del cattolicesimo democratico. «Sassoli aveva un particolare rapporto di amicizia e rispetto con le comunità ebraiche – ha testimoniato il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, presente alla camera ardente insieme a Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma -. Si è espresso in termini estremamente forti contro l’intolleranza e l’antisemitismo sempre più evidente nel contesto europeo. Una grande attenzione e sensibilità che derivavano dal suo modo particolare di vivere l’esperienza religiosa. Questo ha mostrato come si possa realmente costruire una casa comune». Un impegno a favore della giustizia sociale che anche i cittadini – arrivati a centinaia in piazza del Campidoglio – porteranno nel cuore. Come Anna, 58 anni: «Ho sempre apprezzato il modo di comunicare pacato e sorridente – commenta -. Mi ha colpito tantissimo la sua decisione di aprire le porte dei palazzi di Bruxelles ai senza tetto durante il lockdown: un gesto importante».

Arrivato nel pomeriggio anche il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti, che ha ricordato Sassoli come «un uomo che i valori del Vangelo li aveva dentro di sé: la pace, la solidarietà, l’accoglienza. Per lui non erano forzature, erano l’espressione più alta del suo animo e della sua fede in Gesù Cristo, nel Vangelo e nell’uomo». E «questa apertura a tutti gli uomini lo portava a sorridere nei confronti di chiunque, ad addolcire i drammi più terribili dell’umanità – ha aggiunto -. Certo non era l’uomo dei muri, non era l’uomo dei fili spinati, era l’uomo che ci voleva per una nuova Europa, e una nuova umanità. Ecco perché avevamo ancora bisogno di lui». Nelle parole del porporato, «è un esempio per la classe politica, perché era un uomo che veramente incarnava il Vangelo e lo traduceva. Pace, solidarietà, apertura nei confronti degli altri, fratelli tutti: questo è stato il suo programma di vita”.

13 gennaio 2022