In arrivo il caldo rovente. I consigli per proteggere i bambini

Dal Bambino Gesù un decalogo con i consigli per prevenire e affrontare il colpo di calore. Ridurre l’apporto calorico e aumentare quello idrico

Dal Bambino Gesù un decalogo con i consigli per prevenire e affrontare il colpo di calore. Ridurre l’apporto calorico e aumentare quello idrico

Nausea, mal di testa, aumento della temperatura corporea. E ancora, crampi, sincopi, svenimenti e, nei casi più gravi, perdita di coscienza. Sono i sintomi più comuni del colpo di calore, contro cui mettono in guardia gli esperti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù alla vigilia dell’arrivo di Flegetonte, l’ondata di caldo che caratterizzerà i primi 10 giorni di luglio. con temperature che raggiungeranno picchi di 37-38°. I nemici da fronteggiare sono essenzialmente tre: oltre alla temperatura elevata, l’alto tasso di umidità e la scarsa aerazione. Il combinato disposto di caldo e umidità, avvertono i medici del Bambino Gesù, è la causa principale del colpo di calore, malore estivo dovuto a un innalzamento improvviso della temperatura corporea, che colpisce di più i bambini in quanto la loro termoregolazione è meno efficace. Particolare attenzione poi, raccomandano dall’ospedale pediatrico, va riservata ai piccoli affetti da patologie croniche.

In caso di colpo di calore, la prima cosa da fare è portare il bambino in un mabiente ombreggiato e areato. «In caso manifesti segni di mancamento, è necessario porlo a terra sdraiato con gli arti inferiori più sollevati rispetto al corpo e somministrare liquidi non troppo freddi e a piccoli sorsi – spiegano gli esperti -. Se compare febbre superiore ai 38° somministrare un antipiretico, quale il paracetamolo o l’ibuprofene. Se il bambino non migliora, o in presenza di disturbi della coscienza, è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso». Fondamentale anche l’attenzione all’alimentazione: con l’aumento della temperatura, avvertono i medici del Bambino Gesù, si deve ridurre l’apporto calorico, in particolare quello fornito da cibi grassi. «È preferibile assumere carboidrati semplici a più rapida digeribilità e soprattutto aumentare l’apporto idrico con assunzione di acqua e introducendo una maggior quantità di frutta e verdura». Via libera dunque a insalata, fiori di zucca, melanzane, peperoni e pomodori: «Nelle verdure si trovano molti sali minerali (calcio, ferro, fluoro, fosforo, magnesio, manganese e potassio), vitamine (A, C, B1, B2, B12, E, niacina, acido pantotenico e biotina), acqua (per l’80- 90%) e fibre».

Dall’ospedale pediatrico arriva anche un vero e proprio decalogo per aiutare a prevenire i colpi di calore. Anzitutto, evitare di far uscire il bambino e di fargli praticare attività fisica o sportiva nelle ore più calde, né esporlo mai al sole negli orari più a rischio, vale a dire tra le 11 e le 17. Importante anche aumentare la ventilazione dell’ambiente: va bene anche il condizionatore con la funzione di deumidificazione e una temperatura impostata tra i 23 e i 24 gradi. Riguardo all’abbigliamento, il consiglio è di fare indossare al piccolo indumenti leggeri, preferibilmente lino e cotone, che permettono una maggiore traspirazione. Meglio i colori chiari, che respingono i raggi solari. Per l’esposizione al sole diretto occorre aspettare l’anno di vita: i raggi solari, è spiegato nel decalogo, «sono molto utili perché favoriscono la produzione di vitamina D, ma l’esposizione deve avvenire in maniera graduale». E sempre utilzzando creme solari ad alta protezione.

Ancora, è fondamentale per fare fronte alle temperature più elevate bagnare spesso la testa e rinfrescare tutto il corpo con una doccia o un bagno. In generale, occorre «aumentare l’apporto idrico per reintegrare i liquidi persi tramite la sudorazione». In caso di caldo intenso possono essere utili anche le bevande arricchite di sali minerali. A tavola, poi, è indispensabile «privilegaire una dieta ricca di frutta e verdura».

1° luglio 2015