In Afghanistan oltre 5 milioni di bambini a un passo dalla carestia

La denuncia di Save the Children: con l’arrivo dell’inverno 14 milioni di piccoli soffriranno livelli emergenziali di fame. Servono più fondi per fare fronte alla crisi

L’Afghanistan è alle prese con la peggiore crisi alimentare di sempre. La denuncia arriva da Save the Children, che parla di oltre 5 milioni di bambini a un passo dalla carestia e milioni di giovani vite a rischio. A fare paura è l’inverno ormai alle porte: si stima che saranno 22,8 milioni le persone vittime di livelli emergenziali di insicurezza alimentare, tra cui 14 milioni di bambini. Basti pensare che nella giornata di domenica 24 ottobre 8 fratelli, 4 maschi e 4 femmine, tra i 18 mesi e gli 8 anni, che avevano perso entrambi i genitori, sono morti di fame. E, stando ai dati delle Nazioni Unite, riferiscono dall’organizzazione, i piccoli soffrono la fame ogni giorno di più e le persone che raggiungeranno livelli di fame di crisi o di emergenza aumenteranno del 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Intanto la situazione è già critica per molte famiglie, costrette a misure drastiche pur di sopravvivere, spesso a causa dell’impatto combinato di siccità, conflitti e collasso economico. Molte quelle che mandano i figli a lavorare o si accontentano di solo pane, anche perché dopo l’aumento dei prezzi, il costo di prodotti alimentari come olio, grano e riso è aumentato del 55% lo scorso anno, rimanendo fuori dalla portata di molte famiglie che vivono con quasi niente dopo essere state sfollate dalle loro abitazioni o aver perso il lavoro. È il caso di Zarghuna, 35 anni, che vive con suo marito e 6 figli, di età compresa tra 1 e 15 anni. «Tutto è costoso, non possiamo più comprare farina e olio perché i prezzi sono troppi alti – racconta agli operatori di Save the Children -. Mangiamo solo una volta al giorno, a cena. A volte non abbiamo nemmeno quella e andiamo a dormire senza mangiare e la mattina beviamo un tè. Io e mio marito possiamo anche patire la fame ma siamo preoccupati per i nostri figli: piangono perché hanno fame, è una situazione molto difficile».

Anche prima dei recenti disordini politici, l’Afghanistan era il secondo Paese al mondo per i livelli emergenziali di fame e si stima che entro quest’anno la metà dei bambini al di sotto dei 5 anni sarà a rischio di malnutrizione acuta e avrà bisogno di trattamenti specifici per poter sopravvivere. Le squadre sanitarie di Save the Children nel Paese stanno fornendo servizi sanitari e nutrizionali salvavita per bambini e madri incinte e in allattamento che soffrono di malnutrizione acuta e grave. L’organizzazione offre anche consulenze sulle buone pratiche alimentari per proteggere, promuovere e supportare l’allattamento al seno e l’alimentazione complementare per fornire ai bambini cibi diversificati e nutrienti. A settembre i team di Save the Children hanno fornito servizi sanitari e nutrizionali a un totale di 3.527 persone, di cui 978 bambini.

«Sembra che per i bambini afghani non ci sia fine al dolore – dichiara il direttore regionale di Save the Children in Afghanistan Chris Nyamandi -. Dopo decenni di guerre e sofferenze, ora affrontano la peggiore crisi alimentare dell’Afghanistan. La situazione è già critica – informa -:  ogni giorno vediamo bambini piccoli nelle nostre cliniche con gravi livelli di malnutrizione perché non mangiano altro se non briciole di pane. Ma quando arriverà l’inverno vedremo bambini più affamati che mai». Quindi, l’sos: «I bambini afghani hanno bisogno dell’aiuto di tutto il mondo per avere anche solo una possibilità di sopravvivere a questa crisi. Continueremo a fare tutto il possibile per fornire loro i servizi salvavita di cui hanno bisogno ma affinché gli aiuti continuino abbiamo urgentemente bisogno che i governi aumentino gli aiuti al Paese».

26 ottobre 2021