Il vicario apostolico dell’Anatolia: «Serve dialogo»

Per monsignor Bizzeti «c’è malessere dietro le tensioni. Bisogna andare alle cause». L’invito a non esasperare i toni per ritrovare la calma

Per monsignor Bizzeti «c’è malessere dietro le tensioni. Bisogna andare alle cause». L’invito a non esasperare i toni per ritrovare la calma necessaria

«Dove vivo io, grazie a Dio!, la situazione è tranquilla. Naturalmente c’è molta tensione, ma la situazione qui è tranquilla». Parla direttamente dalla Turchia monsignor Paolo Bizzeti, vicario apostolico di Anatolia, raggiunto dai microfoni di Radio Vaticana. E spiega come sia «difficile anche per noi» comprendere le reali dimensioni dello scontro, invitando alla cautela. «Purtroppo – riflette ad alta voce con i giornalisti dell’emittente – noi ci siamo sentiti varie volte in questi ultimi tempi per una serie di fatti sanguinosi, che già rivelavano sicuramente una tensione all’interno del Paese».

Per il presule infatti, anche se la maggioranza delle persone in Turchia è «sicuramente pacifica» e vive nella tranquillità, «non si può negare che, in questi ultimi tempi, è stata praticata una politica dell’odio, dello scontro e questo evidentemente a un certo momento porta a una deflagrazione più grande». Di qui l’invito a proseguire sulla via del dialogo. «Credo sinceramente – le parole di Bizzeti – che l’unica cosa intelligente da fare è quella di non esasperare i toni per ritrovare quel minimo di calma necessaria a comprendere le ragioni anche di chi è insorto: una insurrezione, per quanto non si sappia ancora quanto sia estesa, è indice sicuramente sempre di un malessere».

Un malessere di cui il vescovo gesuita invita ad andare a ricercare le cause. Testimoniando, da credenti, la scelta preferenziale per il dialogo, l’unica via «che può assicurare un vivere civile». Da parte della Chiesa, osserva, «credo che sarà unanime la testimonianza che, appunto, bisogna abbassare i toni e che si deve cercare di comprendere quali siano le cause di questo malessere».

18 luglio 2016