Il vescovo di Odessa: «Aiutateci a difenderci»

Il presule all’Agenzia Sir: «I russi lanciano bombe e missili su case, scuole, ospedali. Chiudete il cielo». Tanti hanno lasciato la città «ma molti poveri sono rimasti»

«Chiudete il cielo!». Arrivano da Odessa, come un appello disperato, le parole del vescovo cattolico Stanislav Szyrokoradiuk, raccolte dall’Agenzia Sir. «Aiutateci a difenderci da questo aggressore che sta bombardando dal cielo le nostre case, scuole, asili, ospedali – le parole del presule -. Chiudete il cielo!». Il vescovo di Odessa-Simferopol parla in un momento in cui si sono intensificati i raid russi contro la città di Mykolaiv, cittadina portuale sulla via per Odessa, da giorni ormai nell’obiettivo di Mosca, che punta a saldare le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, con la Crimea, bloccando all’Ucraina l’accesso al Mar d’Azov. Già presa Kherson; Mykolaiv al momento resiste. «I russi stanno procedendo con carri armati, sparando, lanciando bombe e missili. Colpiscono scuole, asili nido, ospedali, case di civili. Abbiamo cattolici lì e il nostro sacerdote rimane in città», informa il vescovo.

Odessa intanto «è pronta e sta aspettando gli attacchi dal mare. E noi stiamo pregando», confida il presule al Sir, riferendo che la situazione al momento è tranquilla, «anche se questa pace è spesso interrotta dall’allarme aereo, dalle sparatorie e così via». Tanti quelli che hanno già lasciato la città «ma molti poveri, soli, anziani, senzatetto sono rimasti. Facciamo il possibile per aiutare chi ha bisogno. Ospitiamo i rifugiati nei nostri centri per ritiri e vacanze, distribuiamo le cose di primaria necessità, come cibo, vestiti, igiene, medicine; diamo sostegno spirituale e preghiamo per le vittime della guerra».

Al Sir il vescovo commenta anche le parole pronunciate da Papa Francesco al termine dell’Angelus di domenica 13 marzo. «Parole di condoglianze», le definisce, che «sono state molto importanti soprattutto per la nostra gente. Il Papa – rileva Szyrokoradiuk – ha fatto appello a fermare questo massacro e ha pronunciato parole forti. Sebbene non fossero indirizzate né all’aggressore né al leader spirituale della Russia, complice e corresponsabile di questi atroci genocidi. Non so se le parole dei leader spirituali possono fermare la guerra. Ma sicuramente non devono tacere. Approfitto di questa occasione – conclude – per ringraziare tutte le persone di buona volontà per la solidarietà, la preghiera e le proteste visibili contro questa guerra».

15 marzo 2022