Il Sinodo 2018 dedicato ai giovani. La gratitudine dell’Ac

«Grazie Francesco per la grande fiducia che riponi in noi». Don Falabretti (Pastorale giovanile Cei): « Il mondo giovanile è rilevatore del clima che viviamo»

La nota: «Grazie Francesco per la grande fiducia che riponi in noi». Don Falabretti (Pastorale giovanile Cei): « Il mondo giovanile è un rilevatore del clima che viviamo»

«Grazie Papa Francesco! Siamo felici, come giovani di Azione cattolica, della scelta di dedicare la prossima assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi nell’ottobre 2018 al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”». È il commento del Settore Giovani dell’Ac, affidato a una nota, alla decisione annunciata ieri, 6 ottobre, dalla Santa Sede. «Ti siamo grati, Santo Padre – si legge nel testo -, che ancora una volta hai scelto di mettere la nostra generazione al centro dell’attenzione e della cura della Chiesa universale. Grazie per la grande fiducia che riponi in noi, invitandoci ad essere noi stessi, a “non lasciarci anestetizzare l’anima”, a “non fermarci alla superficie delle cose”, a non demordere e a puntare in alto, senza mai svendere o rinunciare ai grandi ideali che di certo ciascuno di noi ha nel cuore». L’Azione cattolica «ha da sempre a cuore la maturazione nella fede e in umanità dei giovani – spiegano dall’associazione – e cerca di accompagnarli a vivere le gioie e le prove, le sfide e le difficoltà che la vita di tutti i giorni pone davanti, attraverso un quotidiano discernimento vocazionale, grazie al quale scoprire il disegno d’amore che Dio ha per la nostra vita e custodire la felicità».

Da ultimo, il grazie dell’Ac a Francesco è perché «come comunità cristiana ci stai chiamando a riscoprire l’arte della cura e dell’accompagnamento, affinché ciascuno possa concretamente essere persona di speranza e coraggio, e quindi “benedizione per l’intera famiglia umana”». Anche per questo, «attendiamo il Sinodo e siamo pronti a vivere il tempo ricco che ci aspetta, in preparazione, durante e in seguito ad esso. Che sia grazia condivisa e moltiplicata!».

Gratitudine anche nelle parole di commento di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei. «Siamo felici – dichiara – per questa attenzione di Papa Francesco e della Chiesa al mondo giovanile. Lavorando con i giovani, sentiamo che ogni gesto di cura nei loro confronti aiuta il lavoro quotidiano di accompagnamento che vive di soddisfazioni ma anche di difficoltà, di fatiche e di silenzi». Per il responsabile Cei, «è significativo che il Sinodo ponga al centro la scelta vocazionale del giovane quindi il tema del trovare il proprio posto nel mondo. Farsi domande sulla fede dei giovani è anche interrogarsi sulla fede degli adulti». L’auspicio allora è che gli adulti «non guardino ai giovani come delle telecamere messe sui droni, come una realtà esterna che li osservi dall’alto e da lontano. I giovani sono come i polmoni, sensori dell’aria che tira; se questa è viziata, cattiva, tossiscono. Il mondo giovanile è un rilevatore del clima che stiamo vivendo. Accompagnarli nel loro cammino vuol dire anche aiutarli a partecipare attivamente alla costruzione della Chiesa e della società».

7 ottobre 2016