Il sindaco Raggi revoca il Cda di Ama

La decisione al culmine della guerra fredda dopo la mancata approvazione del bilancio da parte di Roma Capitale. A breve la nomina dei nuovi vertici

Ha la data di ieri, 18 febbraio, l’ordinanza firmata dal sindaco di Roma Capitale Virginia Raggi attraverso la quale si dispone la revoca «per giusta causa» del Consiglio d’amministrazione di Ama Spa. A cominciare dal presidente Lorenzo Bagnacani. Un provvedimento arrivato dopo mesi di tensione sul bilancio 2017, a seguito di una memoria approvata dalla giunta capitolina che «prende atto dei disservizi e del mancato raggiungimento, da parte della governance, degli obiettivi prefissati», spiegano dal Campidoglio.

Senza Cda, l’ordinanza assegna al collegio sindacale della municipalizzata la gestione delle attività aziendali, «per il periodo di tempo strettamente necessario alla ricostituzione del Consiglio d’amministrazione». Annunciata anche una call per trovare un nuovo presidente e nuovi consiglieri di amministrazione. In questo momento però tanto il Cda quanto il collegio dei sindaci sono in attesa di un parere legale che certifichi a chi spetta la gestione dell’azienda in attesa dello svolgimento dell’assemblea dei soci che dovrà ratificare i nuovi amministratori.

La proposta di bilancio 2017 di Ama era stata bocciata dalla giunta Raggi 10 giorni fa; quindi le dimissioni dell’ormai ex assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari. La disputa legale tra Ama e Campidoglio sembra comunque destinata a proseguire. Intanto però i sindacati riferiscono che Raggi «ha garantito l’impegno dell’amministrazione a fare in modo che gli equilibri finanziari della municipalizzata permettano l’erogazione degli stipendi ai lavoratori», si legge in una nota diffusa al termine di un incontro d’emergenza sulla municipalizzata convocato in Campidoglio. E avvertono: «Prendiamo atto delle decisioni e per quanto ci riguarda, ben vengano le rassicurazioni, ma servono fatti, e in tempi rapidissimi».

Per la municipalizzata che gestisce la raccolta rifiuti della Capitale è l’ennesimo cambio al vertice in meno di tre anni. La giunta Raggi appena insediata aveva sostituito Daniele Fortini con Alessandro Solidoro, nominato su indicazione di Casaleggio, uomo di fiducia dell’assessore Marcello Minenna. Nel settembre 2016 le dimissioni di Minenna e Raineri portarono con sé anche l’addio di Solidoro, a vantaggio di Antonella Giglio, che  però nel maggio 2017 lasciò il vertice dell’azienda a Lorenzo Bagnacani, già scelto dal sindaco di Torino Chiara Appendino per guidare l’Amiat, la municipalizzata per i rifiuti del capoluogo piemontese. Ora la mancata approvazione del bilancio 2017, bloccato per un mancato accordo sulla gestione dei cimiteri capitolini, ha deteriorato il rapporto tra la giunta Raggi e il Cda, fino alla decisione di rimuovere anche Bagnacani. 

19 febbraio 2019