Il sindaco di Leopoli: «La visita del Papa sarebbe un segno per noi e per il mondo»

Il primo cittadino Andriy Sadovyi lo ha detto all’arcivescovo Gallagher, in Ucraina dal 18 al 20 maggio. «È molto importante per noi sentire il vostro sostegno e il sostegno della Chiesa»

«La visita di Papa Francesco sarebbe un segno per noi e per il mondo intero». Il capo dell’amministrazione militare regionale di Leopoli Maksym Kozytskyi e il sindaco di Leopoli Andriy Sadovyi lo hanno affermato con chiarezza ieri, 19 maggio, incontrando l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, in visita in Ucraina dal 18 maggio fino a oggi, venerdì 20 maggio. «Il nostro popolo crede veramente in Dio e ha fiducia nella Chiesa; credono anche che la Chiesa sia capace di fare grandi cose», hanno affermato.

L’incontro, informano dall’arcidiocesi cattolica di Leopoli, è avvenuto prima della partenza del mandato del Papa per Kiev. «È molto importante per noi sentire il vostro sostegno e il sostegno della Chiesa – le parole delle due autorità di Leopoli -. Nella regione di Leopoli, la Chiesa svolge un ruolo molto importante nella vita delle persone. Le persone ascoltano attentamente tutto ciò che dice il Papa». Per questo, hanno spiegato, è «così importante per noi» la visita di Gallagher: il fatto che «sia venuto da noi e abbia sentito e visto ciò che ogni ucraino sente e vede oggi. Questa visita è importante non solo per la comprensione e il sostegno – hanno aggiunto – ma speriamo anche che il coinvolgimento di Papa Francesco ci aiuti a riportare indietro dalla prigionia i soldati del reggimento Azov, i nostri eroi».

Gallagher, riferisce l’arcidiocesi, ha assicurato che la Santa Sede è sempre pronta al confronto e allo scambio di opinioni con i vertici dell’Ucraina, e questo è uno dei motivi della visita. All’incontro hanno partecipato anche l’arcivescovo Mechyslav Mokshytskyi, metropolita di Lviv, il vescovo ausiliare dell’arcidiocesi Edward Kava e l’ambasciatore dell’Ucraina presso la Santa Sede Andriy Yurash. Prima dell’incontro, il capo dell’amministrazione militare regionale ha donato al diplomatico vaticano una camicia ricamata come simbolo del popolo ucraino, in occasione della Giornata del ricamo che si è celebrata ieri. Dal sindaco invece l’arcivescovo ha ricevuto in dono un braccialetto di sopravvivenza in paracord con i colori nazionali blu e giallo.

20 maggio 2022